Ciclismo

Tour de France 2021, Mattia Cattaneo 6° a cronometro e 12° in classifica generale. Il miglior grande giro della carriera

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Mattia Cattaneo è stato protagonista di un grande Tour de France 2021. L’azzurro si è messo in mostra con diverse fughe, è arrivato nei primi dieci in ambedue le cronometro, in montagna ha sfornato prestazioni discrete e nella classifica generale ha colto un buon dodicesimo posto. A trentuno anni, Mattia sta indubbiamente vivendo il periodo migliore della sua carriera e nel prossimo futuro, magari, può puntare a cogliere una top-10 al Giro o alla Vuelta.

Cattaneo, dieci anni fa, era uno dei migliori prospetti italiani per quanto concerne le corse a tappe. Nel 2011, infatti, Mattia vinse il Giro d’Italia U23 e si piazzò al terzo posto al Tour de l’Avenir. Nella stagione seguente, inoltre, replicò il podio proprio all’Avenir. Dopo essere passato professionista con la Lampre, però, l’azzurro sembrava essersi perso. Nei quattro anni passati con il sodalizio oggi noto come UAE Team Emirates, Cattaneo non ottenne alcun risultato di rilievo e, alla scadenza del contratto, dovette fare un passo indietro e firmare con una professional: l’Androni di Gianni Savio.

Proprio alla corte del Principe, però, è iniziata la seconda vita ciclistica di Mattia. Nel triennio passato in maglia Androni, Cattaneo ha ottenuto tantissimi piazzamenti prestigiosi e ha anche vinto due gare, vale a dire una tappa al Giro della Provenza del 2017 e il Giro dell’Appennino 2019. Gli ottimi risultati e la grande continuità di rendimento, hanno fatto in modo che a bussare alla porta di Mattia fosse nientemeno che la Deceuninck-Quick Step, la squadra più vincente degli ultimi vent’anni.

Chiaramente Cattaneo non poteva che crescere ancora in una squadra del rango del sodalizio guidato da Patrick Lefevere. A cronometro, ad esempio, Mattia aveva già fatto vedere belle cose, ma la Deceuninck può mettergli a disposizione dei materiali top e ciò, come si sta vedendo in questa stagione, fa tutta la differenza del mondo. Ora, all’azzurro, manca solo quel risultato di rango che premi definitivamente il grande lavoro svolto nell’ultimo lustro.

Foto: Lapresse

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