Ciclismo
Tour de France 2021, Tadej Pogacar meno brillante rispetto alle Alpi, ma la corsa non è riaperta
Fino a ieri tifosi ed addetti ai lavori iniziavano ad immaginare un distacco tra i più grandi della storia recente, un Tour de France già chiuso al primo giorno di riposo. La corsa non è assolutamente riaperta, visto che Tadej Pogacar è giunto per primo tra i big nell’undicesima tappa giunta a Malaucène, incrementando ancora sul primo degli inseguitori, ma in ogni caso ha dato i primi segnali di cedimento: anche lui è umano.
Lo sloveno, in Maglia Gialla, non ha voluto strafare nel tappone che prevedeva la doppia ascesa al Mont Ventoux, forse anche conscio di una condizione che non era quella vista sulle Alpi nei giorni scorsi. Il corridore della UAE Emirates, supportato al meglio da Rafal Majka, ha controllato la situazione con la Ineos Grenadiers a tirare.
Nella seconda scalata al Monte Calvo è arrivato però l’attacco del giovane danese Jonas Vingegaard, nuovo capitano della Jumbo-Visma: nessuno ha seguito il classe 1996, se non Pogacar. In seconda battuta però, accortosi che il ritmo era addirittura troppo forte per i suoi standard, è stato costretto a lasciare andare il danese, venendo raggiunto dagli inseguitori Richard Carapaz e Rigoberto Uran.
Il margine è superiore addirittura ai 5′, dunque una mossa tattica preventivabile. Da un Cannibale come Pogacar però ci si poteva aspettare forse un attacco in questa frazione. Questo primo segnale di poca brillantezza può dare sicuramente un po’ di fiducia in più ai rivali verso le prossime giornate, anche se molto difficilmente cambierà la situazione.
Foto: Lapresse