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Vanessa Ferrari verso la finale: “L’esercizio piace alla giuria, non guardo in faccia a nessuno”. La marcia di avvicinamento

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Vanessa Ferrari si avvicina all’attesissima finale al corpo delle Olimpiadi di Tokyo 2021, in programma lunedì 2 agosto (ore 10.45). La Farfalla di Orzinuovi si presenta con il miglior punteggio del turno di qualificazione (14.166) e si presenterà in pedana per andare a caccia della medaglia a cinque cerchi, inseguita per tutta la carriera e sfumata nelle ultime due edizioni con un doppio sfortunato quarto posto. La bresciana è chiamata all’appuntamento della vita ed è convinta dei propri mezzi, come traspare dalle dichiarazioni rilasciate alla Federginnastica in questa antivigilia.

La 30enne ha spiegato quello che la attende tra oggi e domani: “Oggi faccio l’ultimo allenamento pesante, dove provo le diagonali. In palestra sono abituata a caricare a giornate alternate. Quindi domani spingerò meno. I piedi mi hanno fatto parecchio male, son riuscita a fare quello che dovevo, ma con fatica. Un po’ di mesoterapia, qualche trattamento con Salvatore Scintu (il fisioterapista, ndr) e stringerò i denti. Dopodomani i miei piedi non saranno un problema. Domani vado in palestra a fare un po’ di movimento, a provare le parti di coreografia, per tenere sveglie le gambe, senza caricare. Poi, tra una terapia e l’altra sentirò il mio compagno, Simone, la mia famiglia. E continuerò a pensare solo al mio esercizio. A questo giro non mi interessa altro, non guardo in faccia nessuno. So che me lo merito, soprattutto dopo due quarti posti consecutivi. Anzi, a Londra, in verità, ero stata sempre sul podio, sia in qualifica, sia in finale, con l’ex aequo sciolto a mio svantaggio. Niente pressioni o ansie, tanto sono inutili, perché alla fine andrà come deve”.

Vanessa Ferrari è concentrata su se stessa e non pensa alle avversarie, l’assenza o presenza di Simone Biles non è un tema: Non mi cambia nulla se Simone ci sarà o no. Non voglio pensare agli altri, come feci, sbagliando, in Brasile. Mi ricordo, nel 2016, quanto mi preoccupavo per l’esercizio di Amy Tinkler. E cosa mi ha portato? È arrivata comunque davanti. In questa Olimpiade sono concentrata soltanto su me stessa. D’altra parte siamo tutte li, staccate di un decimo, a volte nemmeno. Si è visto pure nella finale a squadre. Quindi la mia strategia è fare al meglio quello che so fare, niente di più, neppure di meno!”.

In conclusione: “Per me è già tantissimo essere arrivata fin qui. Aver fatto quel bell’esercizio in qualifica, dopo il quale mi sono anche emozionata, come non mi era mai capitato. Quando sono scesa dalla pedana, senza neanche aspettare il punteggio, sapevo che con quella prestazione sarei stata dentro. E ne ho avuto conferma nella finale a squadre, dove, pur mancando la doppia impugnata, ho perso pochi millesimi. Vuol dire che l’esercizio piace alla giuria. So quello che posso dare, quello che valgo. Cosa serve di più?”. 

Foto: Lapresse

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