Ciclismo

Vincenzo Nibali: “Italia a più punte per le Olimpiadi. Il mio ruolo? Basta saperlo. Gambe e testa hanno risposto”

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Vincenzo Nibali si è ritirato dal Tour de France, dopo essere andato in fuga da lontano nella tappa di domenica sui Pirenei orientali, e ora si prepara per la prova in linea delle Olimpiadi di Tokyo 2021, in programma sabato 24 luglio. Lo Squalo sembra in crescendo di forma e si presenterà in Giappone per essere protagonista, cullando il sogno di una comunque difficile medaglia dopo quella sfumata a Rio 2016 a causa di una caduta. L’alfiere della Trek Segafredo ha esposto le sue sensazioni in un’intervista concessa alla Gazzetta dello Sport: “Gareggiare a livelli altissimi mi ha aiutato: due settimane di buone sensazioni. Al Tour non c’è mai una tappa banale: se vuoi ben figurare, devi sudare. Era quello che volevo: sono andato via dalla Francia con una condizione cresciuta rispetto alla partenza da Brest“.

Il siciliano non ha rimpianti per non aver conquistato una vittoria di tappa: “Era giusto provarci come ho fatto ad Andorra, in una giornata calda e con oltre 4000 metri di dislivello. Non ho rimpianti, è stato un ottimo test in vista delle Olimpiadi. Le gambe hanno risposto, la testa anche. Sono stato al centro della corsa per 150 chilometri e ho attaccato nel momento clou. Fatica tanta, ma fatica di quella utile“.

Il 36enne spiega anche il motivo per cui ha partecipato alla Grande Boucle: “Ho avuto un infortunio importante ad aprile: ha scombussolato i piani. Avevo bisogno di una gara come il Tour, mentre i miei compagni hanno fatto un ottimo lavoro in ritiro. Mi sono arrivate informazioni in questo senso. Andremo a Tokyo fiduciosi, possiamo dire la nostra“.

Il ruolo all’interno del quintetto olimpico sembra per il momento non essere ancora delineato: “L’importante è che ci sia un gruppo compatto e su questo non ho dubbi. Ognuno darà quello che serve. Caruso è reduce da un Giro strepitoso, Moscon è una certezza, Ciccone è stato sfortunato nell’ultimo periodo, ma ha grandi qualità. Così come Bettiol. Vedo un’Italia a più punte, completa. Ci confronteremo con avversari importanti, al Tour ho visto un livello altissimo. Del ruolo ne parleremo insieme alla squadra e al CT Cassani. Sarà fondamentale qualunque compito in una gara così, basta saperlo con chiarezza. A Pechino 2008, la mia prima Olimpiade, ho tirato come un matto fin dall’inizio. Era il ruolo che avevo, svolto senza risparmiarmi. Poi sono entrati in azione gli altri. Accadrà così anche a Tokyo, ecco perché è importante avere una Nazionale unita. Può fare la differenza“.

Vincenzo Nibali è cauto e non si scopre più di tanto in vista dei Giochi: “L’Italia? Beh, non mi piacciono i proclami, ma seguiteci e tifate per noi…“.

Foto: Lapresse

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