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Wimbledon 2021, il bilancio azzurro dopo la prima settimana: convincenti Berrettini e Sonego, rimandati Sinner e Musetti

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Tempo di Middle Sunday a Wimbledon, tempo di bilanci per il tennis italiano. Con la giornata di riposo di oggi, l’ultima della storia dello Slam britannico, è il momento di tirare le somme per i nostri portacolori, arrivati in massa all’All England Club.

Partiamo ovviamente da coloro che sono ancora in piedi, Matteo Berrettini e Lorenzo Sonego. Entrambi hanno disputato una buona prima settimana, raggiungendo il loro miglior risultato a Londra, eguagliato per il romano. Il numero 9 al mondo sta proseguendo con le ottime sensazioni al servizio, dando pochissime possibilità ai suoi avversari in risposta: contro Aljaz Bedene ha impressionato per la sua capacità di vincere praticamente in ‘pilota automatico’. Il match con Ilya Ivashka è estremamente alla portata: entrare tra i migliori otto è possibile, e magari anche ottenere qualcosa in più.

Anche Sonego ha finora fatto tutto ciò che ci si poteva aspettare da lui. Pedro Sousa, Daniel Galan e James Duckworth sono tutti caduti sotto i suoi colpi, dando un’ulteriore conferma di come sia un giocatore molto a suo agio sull’erba dopo la finale di Eastbourne. Ora per lui una partita da ricordare contro Roger Federer, che è più vicino a quello visto al Roland Garros rispetto a quello di Halle.

Fabio Fognini non è riuscito invece a superare lo scoglio del terzo turno: non era facile contro il top 10 Andrey Rublev, che lo aveva maltrattato nella finale dell’ATP Cup, ma il ligure è riuscito a giocarsela per due set e mezzo prima di soccombere. Va a casa con amarezza, come detto da lui in post gara, ma alla fine sa di aver fatto il possibile.

Rimandati all’anno prossimo, ma per motivi diversi, Jannik Sinner e Lorenzo Musetti. Il ragazzo di Sesto Pusteria non è ancora a suo agio sull’erba e sicuramente non poteva fare miracoli in due settimane, margine dal ko al Queen’s con Jack Draper al debutto con Marton Fucsovics; ma queste settimane hanno contribuito a creargli delle incertezze che non aveva a inizio anno, che lo hanno portato a rinunciare anche alle Olimpiadi. Dove verrà sostituito proprio da Lorenzo, che è incappato nella partita peggiore per il suo debutto sul verde: senza preparazione alcuna (o quasi) a causa della maturità e contro un giocatore come Hubert Hurkacz, un big server che quando è in giornata non ti fa vedere la palla.

Andreas Seppi ha lasciato un segno con il successo su Joao Sousa per poi piegarsi a Denis Kudla, mentre Gianluca Mager si è tolto la soddisfazione del primo successo a Wimbledon contro l’argentino Juan Ignacio Londero prima di arrendersi a Nick Kyrgios. Poteva far meglio Stefano Travaglia, ko con Pedro Martinez, Marco Cecchinato conferma di non digerire l’erba con il ko con Liam Broady, sfortunato Salvatore Caruso che viene bombardato da Marin Cilic.

Nel tabellone femminile, Camila Giorgi ha fatto capire che, con un sorteggio più fortunato, avrebbe potuto fare qualcosa di più. Strapazzata Jil Teichmann, non è riuscita a superare la ceca Karolina Muchova, anche lei titolare di un quarto di finale due anni fa: le sue prestazioni tra Wimbledon ed Eastbourne fanno ben sperare per il futuro. Jasmine Paolini e Martina Trevisan invece si sono arrese all’esperienza di Andrea Petkovic ed Elena Vesnina, due giocatrici che nei loro giorni migliori hanno raggiunto ottimi traguardi: chiedere loro di più sull’erba non sarebbe stato generoso.

Foto: LaPresse

 

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