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Wimbledon 2021, Matteo Berrettini esaltante! Auger-Aliassime non può nulla, Italia in semifinale dopo 61 anni!

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Matteo Berrettini come Nicola Pietrangeli. Il romano, numero 9 del mondo, fa la storia del tennis italiano raggiungendo la semifinale di Wimbledon, a sessantuno anni di distanza dal due volte vincitore del Roland Garros; ci riesce superando in quattro set l’amico Felix Auger-Aliassime (6-3 5-7 7-5 6-3 in tre ore e un minuto di gioco), vivendo un momento complicatissimo nella parte centrale della partita, dal finale del primo set fino all’undicesimo gioco della terza frazione; ma senza i suoi migliori colpi, l’azzurro ha saputo tenere duro e sfruttare i giusti spiragli concessi dall’avversario. Venerdì disputerà la seconda semifinale Slam della sua carriera, ma se all’US Open aveva contro Rafa Nadal, fra due giorni avrà contro Hubert Hurkacz, che ha vinto in tre set su Roger Federer.

Subito dopo il match con Ivashka, Matteo aveva dichiarato la sua preferenza nel cercare subito il break. E nei primi minuti appare subito spavaldo e concentrato, grazie alle solite saette col servizio; di conseguenza anche i colpi da fondo funzionano contro un Auger-Aliassime che paga inizialmente il peso della partita. Due break consecutivi ed una frazione condotta magistralmente fino al 5-2 40-0, quando un passaggio a vuoto permette al canadese di dimezzare lo svantaggio; il romano però mette subito in chiaro le cose e chiude la prima frazione con un altro break.

Dopo i primi 40 minuti però Auger-Aliassime inizia a macinare il suo gioco, cercando di allungare gli scambi. E ottiene anche la collaborazione di Matteo, che decide di buttar via un game già vinto in apertura sprecando due scambi dominati. Sotto 3-1 l’azzurro ha un sussulto recuperando il break e conquistando due palle per il 5-3 e servizio, ma il nordamericano ci mette una pezza e poi approfitta di un Matteo molto contratto con i colpi da fondo: break nell’undicesimo gioco e Felix pareggia il conto.

Matteo sbaglia molto, questo è certo, ma non è il solito trattore al servizio: tutto per merito di Auger-Aliassime, che memore degli allenamenti con il romano a gennaio riesce spesso a leggere le sue traiettorie in battuta. E poi lo stesso millennial fa la parte del Berrettini in battuta, concedendo praticamente zero quando fa partire lo scambio. L’inerzia sembra tutta per il canadese, ma nel dodicesimo gioco l’azzurro raccoglie le energie accettando lo scambio: un passante pesantissimo, tanto gioco tagliato e Matteo trova il break quando serve, salendo sul 2-1 nel conto dei set.

Dopo una frazione praticamente dominata, il numero 16 del tabellone torna a sedersi sconsolato e muovendo continuamente la testa, ripensando al gioco precedente. E lo stato d’animo si ripercuote sul suo gioco: errori su errori con il dritto nel secondo gioco e Matteo, quasi senza faticare, si ritrova con un break di vantaggio. Sopra di un set e di un break, il momento di mare mosso è definitivamente alle spalle, sul suo volto tornano i lineamenti del killer. Anche sotto 0-30 nel settimo gioco, bastano quattro comodini al servizio per mettere le cose a posto. Nell’ultimo game invece sono tre, l’ultimo rimane strozzato in gola per aver sfiorato il nastro; ma a Berrettini va bene anche giocarsi il punto con il dritto, inginocchiandosi sull’erba del centrale con la consapevolezza di aver fatto qualcosa di grande. In attesa di venerdì, con la grande occasione di portare il nostro tennis in un’altra dimensione.

Dicevamo di una giornata non proprio felice per l’azzurro, che ha sbagliato parecchio, più di quanto ci si aspettasse, con 45 errori non forzati contro i 33 vincenti; ma dall’altra parte anche il suo avversario non è stato irreprensibile, con un 24-41 abbastanza pesante. Matteo sorride per il 76% con la prima di servizio, mentre con la seconda raccoglie il 50%; discreto però il suo apporto a rete, con un 20/33 totale.

Foto: LaPresse

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