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Wimbledon 2021, Matteo Berrettini: “Per me non è la fine, ma un inizio. Spero di fare altre finali, ci riproverò”
La tradizione delle prime parole immediatamente successive alla finale di Wimbledon si apre con quelle del finalista. Matteo Berrettini non è riuscito a togliere a Novak Djokovic il suo sesto Wimbledon, ma la vita non gliel’ha certo resa facile, costringendolo a stare in campo più di quanto lo fosse mai stato nel torneo: 3 ore e 24 minuti.
A proposito del confronto da poco concluso: “Sono state emozioni incredibili da gestire, forse un po’ troppe da gestire, e anche in questo Novak è più bravo di me. E’ un grande campione, sta scrivendo la storia di questo sport, merita tutto. Sono contento della mia finale, spero che non sarà l’ultima qui. E’ stato un onore essere qui in queste due settimane. Ho fatto una gran corsa anche dal Queen’s. Non avrei potuto chiedere di più. Ecco, forse un pochino di più“.
E poi: “Congratulazioni a Novak e a tutto il team, stanno facendo qualcosa di incredibile. Grazie al mio team, la famiglia, gli amici che son lì. E’ stato un lungo cammino, un lungo viaggio. Per me questa non è una fine, ma un inizio, spero, di una grande carriera. Senza di loro nulla di tutto questo sarebbe possibile. Grazie, continuiamo a provarci“.
Per Berrettini si tratta, in ogni caso, di un risultato enorme: ora è il terzo miglior giocatore al mondo nel 2021, e in senso assoluto è ottavo con meno di 800 punti di ritardo dal russo Andrey Rublev. L’Italia può applaudire un giocatore che ha fatto un passo importantissimo verso le ATP Finals che ospiterà in casa, a Torino.
Foto: LaPresse