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Wimbledon 2021, Matteo Berrettini si inchina ad un superlativo Djokovic. Slam n.20 per il serbo, raggiunti Federer e Nadal

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Matteo Berrettini fa sognare, lotta, mette paura al numero uno del mondo, ma alla fine a vincere è sempre Novak Djokovic. Il serbo conquista il suo sesto Wimbledon della carriera, lo Slam numero 20 (raggiunto Roger Federer e Rafael Nadal), dopo aver sconfitto l’italiano in quattro set con il punteggio di 6-7 6-4 6-4 dopo tre ore e mezza di gioco. Adesso al nativo di Belgrado manca solo lo US Open per completare il Grande Slam e succedere al leggendario Rod Laver.

Una prima finale Slam comunque giocata bene da Berrettini, che ha ricevuto meritatamente gli applausi del pubblico per aver comunque tenuto testa al Djokovic di quest’anno. Una prestazione eccellente quella di Matteo, che purtroppo si è trovato di fronte un avversario in questo momento semplicemente imbattibile. Non bastano 16 ace e 57 vincenti a Berrettini, che paga i 48 errori non forzati ed una percentuale bassa con la seconda di servizio (solo 38% di punti conquistati con la prima).

Djokovic comincia contratto al servizio e commette tre doppi falli nei primi due game. Berrettini si trova una palla break (servizio vincente del serbo) e poi sullo 0-30 nel terzo game (il romano sbaglia di rovescio vicino a rete). Occasioni sprecate e che si riflettono poi nel gioco successivo, con Djokovic che si procura due palle break e sfrutta la seconda. Il serbo allunga prima sul 4-1 e poi sul 5-2 e sembra proiettato a vincere il set. Berrettini conquista un durissimo e fondamentale ottavo game (durato quasi 10 minuti), annullando anche due set point. L’italiano prende coraggio e gioca benissimo in risposta ed ottiene il controbreak con uno splendido recupero dopo la smorzata di Djokovic (5-5). Si va al tie-break: Berrettini parte 3-0, si fa rimontare sul 3-3, ma riallunga nuovamente e chiude per 7-4, conquistando la prima frazione. 

Il set perso non scalfisce assolutamente il numero uno del mondo, che spinge immediatamente sull’acceleratore e si procura il break in apertura. Berrettini non incide con il servizio e sbaglia troppo, consegnandosi al serbo, che addirittura allunga sul 3-0 con doppio break di vantaggio. Sotto 5-2, Matteo riesce a recuperare uno dei due break e nel game successivo rimonta da 0-40, annullando tre set point consecutivi. Il recupero miracoloso non riesce all’azzurro, con Djokovic che tiene il servizio a zero e conquista il set per 6-4.

Djokovic parte meglio anche nel terzo set. Il serbo trova un incredibile rovescio in spaccata e si procura una palla break, che sfrutta subito e sale 2-1. Berrettini ha due occasioni di controbreak nel sesto gioco e soprattutto sulla prima il rimpianto cresce per un passante di dritto fattibile ed invece finito in corridoio. Si gioca sui game di servizio del numero uno del mondo, che non concede nulla al tennista italiano e fa suo anche il terzo set per 6-4, portandosi avanti nel match.

Grande equilibrio nel quarto set con Berrettini che tiene molto bene i propri turni di servizio. Nel sesto game sul 15-30 Berrettini ha una grande occasione, ma Djokovic si inventa due sensazionali recuperi e vince uno scambio fondamentale (qualche rimpianto per la scelta della smorzata del romano). E’ un punto che cambia l’inerzia e nel game successivo Djokovic si procura una palla break ed il doppio fallo ha il sapore della condanna. Nel nono game Berrettini concede altre tre occasioni al serbo e sul terzo match point il nastro ferma il back di Matteo, mentre Djokovic chiude 6-3 e può crollare a terra per la felicità. 

Finisce qui un torneo di Wimbledon che resterà comunque nella storia per l’Italia grazie ad un Matteo Berrettini straordinario e che ha regalato al tennis italiano la prima finale sull’erba londinese. Questo deve essere un punto di partenza per il romano, che ora si concentrerà sulle Olimpiadi (la medaglia è un obiettivo) e poi successivamente sull’estate americana, con lo US Open che deve essere un obiettivo, ovviamente Djokovic permettendo.

Foto: LaPresse

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