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Wimbledon 2021: Novak Djokovic proiettato verso il Grande Slam. Per Berrettini è un punto di partenza

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Matteo Berrettini era presente sugli spalti di Wembley e poi anche in campo per la festa degli azzurri. Il tennista romano ha assaporato, ha visto da vicino il trionfo, l’essere sul tetto d’Europa, ha capito cosa significa conquistare un titolo storico. Emozioni e sensazioni che sicuramente il neo numero otto del mondo ha messo dentro di sè per tornare alla caccia della vittoria in uno Slam che gli è sfuggita ieri pomeriggio sui prati di Wimbledon nella finale contro Novak Djokovic.

Sono state due settimane magnifiche quelle del tennista romano, ora terzo nella Race per le ATP Finals. Berrettini ha dimostrato di essere ormai uno dei migliori giocatori del mondo, un Top-3 sull’erba, superficie sulla quale in pochissimi possono tenergli testa. Purtroppo uno di questi è stato Novak Djokovic, che si è confermato imbattibile in questa stagione, conquistando il suo terzo Slam consecutivo e avvicinandosi sempre di più al Grande Slam, realizzato in passato nell’era Open solamente da Rod Laver nell’ormai lontanissimo 1969.

Djokovic è salito a quota 20 Slam in carriera, raggiungendo i due grandi rivali Roger Federer e Rafael Nadal. Il sorpasso potrebbe avvenire proprio allo US Open, che, dunque, si presenta già come uno dei tornei dello Slam più importanti di sempre. Il serbo, in questo momento, non sembra avere rivali e sul cemento americano parte super favorito. Il tutto senza dimenticare un’Olimpiade tra due settimane, con il nativo di Belgrado che andrà a caccia di quell’oro olimpico che gli è sempre sfuggito e che andrebbe a suggellare un 2021 semplicemente leggendario.

Per Berrettini, invece, questa prima finale Slam deve essere vista come un punto di partenza. Lui stesso ha usato queste parole nella cerimonia di premiazione, facendo intendere che il lavoro da qui in avanti sarà finalizzato nel tornare a giocare partite di questo livello e magari vincere anche quello Slam che manca ormai da troppi anni al tennis maschile italiano (Adriano Panatta al Roland Garros 1976).

Ora per Berrettini ci sarà un programma molto simile a quello di Djokovic, con una medaglia olimpica che diventa un obiettivo e con un’estate americana tutta da vivere da protagonista, come il prossimo US Open. Inoltre non bisogna dimenticare le ATP Finals di Torino (biglietto già in tasca) e le finali della Coppa Davis, con Matteo che proverà a trascinare l’Italia. Tanto ieri sera ha visto già come si fa.

Foto: LaPresse

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