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WTA Budapest 2021, Elisabetta Cocciaretto si arrende a Réka Luca Jani in due set ed esce al primo turno
Termina al primo turno l’avventura di Elisabetta Cocciaretto (n.112 del ranking) nel torneo WTA di Budapest (Ungheria). Sulla terra rossa magiara l’azzurra è stata sconfitta dalla wild card di casa Réka Luca Jani per 6-4 7-5 in 2 ore e 24 minuti di partita. Una prestazione sottotono della nostra portacolori che, pur lottando fino alla fine, non ha trovato la giusta continuità al servizio, pagando dazio rispetto all’ungherese.
Nel primo set, fin dall’apertura, si comprende che la battuta è un fondamentale critico per l’azzurra: le tre palle break annullate nel primo gioco lo dimostrano. Il break, però, è nell’aria e si tramuta in realtà nel terzo game quando addirittura a zero la tennista del Bel Paese cede all’avversaria. Jani, a sua volta, annulla tre palle del contro-break immediato e ne costruisce un paio nel quinto gioco, ma senza successo. Cocciaretto ha il merito di non mollare, strappando il servizio all’avversaria nell’ottavo game. Tanta fatica però sprecata dall’italiana, visto il nuovo break subito nel gioco successivo. La classe 2001 prova a rientrare in extremis nel decimo game, con due palle del secondo contro-break, ma stavolta manca la dovuta concretezza e la magiara archivia la pratica sul 6-4.
Nel secondo set la musica non cambia per la nativa di Ancona e i problemi al servizio sono sempre gli stessi. Dopo aver salvato tre palle break nel terzo gioco e non concretizzate due nel quarto, Cocciaretto va sotto nel quinto gioco pagando l’inefficienza della sua seconda. L’azzurra va addirittura sotto di due break (5-2) e i titoli di coda sembrano prossimi. Con le spalle al muro, Elisabetta tenta una reazione disperata che la porta in maniera incredibile a recuperare i due break di ritardo e a pareggiare sul 5-5. Sfortunatamente è ancora la battuta a tradirla cedendo il servizio nell’undicesimo game e non riuscendo più a rientrare (7-5).
Cala il sipario sul match con l’italiana che con il 54% dei punti vinti con la prima in battuta e il 38% con la seconda ha ottenuto troppo poco.
Photo LiveMedia/DPPI/Rob Prange