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Atletica, 3 medaglie d’oro per l’Italia: è record! Eguagliate le edizioni di Mosca 1980 e Los Angeles 1984

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Dopo anni da buio pesto, in cui si faceva fatica a intravedere la luce in fondo al tunnel e in cui si stentava anche a essere minimamente presentabili nei massimi contesti internazionali, l’Italia dell’atletica leggera esplode in maniera fragorosa e ha già portato ben 3 ori nel bottino complessivo della spedizione azzura alle Olimpiadi di Tokyo. Stiamo parlando del 43% dei sette titoli complessivi che si sono tinti di tricolore nel corso dei Giochi: numeri davvero da favola per uno sport che era tornato a casa con addirittura 0 allori da Rio 2016, che si era dovuto accontentare di un bronzo a Londra 2012 e che non faceva suonare l’Inno di Mameli addirittura da Pechino 2008 (Alex Schwazer nella 50 km di marcia).

La ribattezzata Regina degli Sport ci sta regalando meravigliose soddisfazioni in Giappone. Domenica 1° agosto è già entrata nella leggenda dello sport italiano con il doppio trionfo nel giro di dieci minuti firmato da Marcell Jacobs (100 metri) e Gianmarco Tamberi (salto in alto): l’uomo più veloce della terra è italiano, l’uomo che salta più in alto al mondo è italiano. A contorno di tutto questo sono arrivate anche diverse finali, bei passaggi di turno, record nazionali (ad esempio le due staffette 4×100), primati personali. Oggi, però, è arrivata un’altra magia del metallo più pregiato, la più sorprendente di tutte: Massimo Stano è un eccellente atleta, ma era difficile immaginarselo sul gradino più alto del podio nella 20 km di marcia.

Il pugliese si è reso protagonista di una gara di testa, ha stroncato uno a uno tutti gli avversari grazie a un ritmo costante e davvero asfissiante per i rivali sulla carta più accreditati. L’Italia vince anche in una disciplina tecnica come il tacco e punta. Questa spedizione è già da record, quando mancano ancora tre giornate al termine dell’evento: l’atletica azzurra aveva conquistato tre medaglie d’oro alle Olimpiadi soltanto in due occasioni, ovvero quelle di Mosca 1980 e Los Angeles 1984. Sono le edizioni boicottate rispettivamente da USA e Unione Sovietica.

Nell’attuale capitale russa fecero festa Pietro Mennea (200 metri), Maurizio Damilano (20 km di marcia), Sara Simeoni (salto in alto). Negli States esultarono Alberto Cova (10000 metri), Alessandro Andrei (getto del peso), Gabriella Dorio (1500 metri). A Tokyo 2021 non è ancora finita: Antonella Palmisano ed Eleonora Giorgi sono due buone carte nella 20 km di marcia (cinesi favorite), la 4×100 maschile proverà a stupire, nella maratona è difficile immaginarsi magie ma ormai abbiamo capito che le sorprese sono sempre dietro l’angolo.

Foto: Lapresse

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