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Atletica, Diamond League: Duplantis tenta il record a Parigi. Desalu, Bocchi, Vallortigara, Zoghlami settimi

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A Parigi è andata in scena la decima tappa della Diamond League, il massimo circuito internazionale itinerante di atletica leggera. Grande spettacolo nella capitale francese dove tantissime stelle reduci dalle Olimpiadi si sono date battaglia nel terzultimo appuntamento della stagione (il 3 settembre si andrà a Bruxelles, poi a Zurigo per le finali dell’8-9 settembre).

Armand Duplantis scalda lo stadio e fa sognare dopo il flop di due giorni fa a Losanna, tenta per l’ennesima volta di migliorare il già suo record del mondo ma i tre tentativi a 6.19 metri non gli sorridono (in questa occasione non ci è andato nemmeno vicino, a differenza del passato). Il Campione Olimpico vince comunque la gara di salto con l’asta, superando 6.01 metri al primo tentativo. Lo svedese ha avuto la meglio sul filippino Ernest John Obiena (5.91 alla prima, poi due nulli a 5.96 e uno a 6.01) e sullo statunitense Christopher Nilsen (5.81 alla seconda).

Elaine Thompson-Herah ha mostrato i muscoli ancora una volta e ha vinto i 100 metri con l’eccellente tempo di 10.72, ritoccando di due centesimi il record del meeting che apparteneva da sei anni alla sua grande rivale Shelly-Ann Fraser-Pryce (oggi assente dopo lo show di due giorni fa a Losanna). La Campionessa Olimpica si esprime ancora ai massimi livelli con 1,3 m/s di vento favorevole, dopo il surreale 10.54 della scorsa settimana che ha fatto tremare il mondo dell’atletica leggera. Alle sue spalle si sono piazzate l’altra giamaicana Shericka Jackson (10.97) e la britannica Dina Asher-Smith (11.06).

Questa volta il vento è dentro ai limiti del consentito (1,6 m/s di brezza favorevole) e Fred Kerley si impone sui 200 metri al termine di un serratissimo duello con Kenneth Bednarek. Lo statunitense firma il suo personale, limando 11 centesimi al precedente e timbrando 19.79. Si tratta dello stesso crono del suo connazionale, che però si deve accontentare della piazza d’onore per questione di millesimi. Il nostro Eseosa Desalu, ancora in corsia 1 come due giorni fa a Losanna, non riesce a giganteggiare come avrebbe voluto dopo il trionfo olimpico con la 4×100 ed è settimo in 20.41 (a 12 centesimi dallo stagionale).

I 3000 metri femminili regalano la miglior prestazione mondiale stagionale: la firma è della burundiana Francine Niyonsaba, capace di timbrare un bel 8:19.08 (otto secondi meglio di quanto fece la keniana Beatrice Chebet tre mesi fa esatti). Si tratta anche del record del meeting e del record nazionale, l’etiope Ejgayehu Taye si è dovuta arrendere (8:19.52) precedendo la keniana Margaret Chelimo Kipkemboi (8:21.53). La nostra Nadia Battocletti è 13ma in 8:58.12.

Miglior prestazione mondiale stagionale anche sui 3000 metri siepi per mano dell’indemoniato keniano Benjamin Kigen, fresco bronzo a cinque cerchi. L’africano stampa un bel 8:07.12 (43 centesimi meglio dell’etiope Lamecha Girma lo scorso 9 luglio), precedendo nettamente i connazionali Abraham Kibiwot (8:09.35) e Leonard Bett (8:10.21). Il marocchino Soufiane El Bakkali, Campione Olimpico, non completa la prova. Bella gara degli italiani Osama Zoghlami (settimo, 8:17.24) e Ahmed Abdelwahed (ottavo, 8:19.14). Ala Zoghlami aveva fatto da lepre (1 km in 2:41, 2km in 5:25).

SALTO IN ALTO (FEMMINILE) – L’australiana Nicola McDermott riesce a sconfiggere la russa Mariya Lasitskene, si invertono le posizioni delle Olimpiadi. McDermott supera 1.98 al primo tentativo, Lasitskene è costretta alla terza prova e poi entrambe sbagliano 2.01. L’ucraina Iryna Gerashchenko completa il podio (1.95 alla prima), Elena Vallortigara è settima (1.92, poi tre errori a 1.95).

SALTO TRIPLO (MASCHILE) – Hugues Fabrice Zango sfrutta il discutibile meccanismo della “finale a 3” per vince: il burkinese si impone con 16.97, battendo l’algerino Yasser Triki (16.71) che nei cinque salti precedenti era volato a 17.16. Terzo il portoghese Tiago Pereira (16.66, nullo in finale), il nostro Tobia Bocchi è settimo (16.53).

LANCIO DEL DISCO (FEMMINILE) – Bella affermazione della croata Sandra Perkovic: dopo il 66.08 del secondo lancio, con 65.68 vince la finalina a 3 contro la cubana Yaimè Perez (65.31) e la statunitense Valarie Allman (64.51 per la fresca Campionessa Olimpica).

400 METRI OSTACOLI (FEMMINILE) – Gara priva di particolari sussulti. Vince la panamense Gianna Woodruff (54.44) davanti all’ucraina Anna Ryzhykova (54.59) e alla giamaicana Janieve Russell (54.75).

800 METRI (MASCHILE) – Doppietta keniana in una gara poco esaltante. Esulta Wyclife Kinyamal (1:43.94) davanti a Ferguson Rotich (1:44.45), terzo il canadese Marco Pol (1:44.74).

400 METRI (FEMMINILE) – La dominicana Marileidy Paulino, seconda alle Olimpiadi, conquista il meeting con un tempo superiore ai 50 secondi: 50.12 per precedere la barbadiana Sada Williams (50.30) e l’infinita Allyson Felix (50.47), quarta l’olandese Femke Bol (50.59).

110 METRI OSTACOLI – Il giamaicano Hansle Parchment si comporta da vero Campione Olimpico e vince in 13.03 precedendo gli statunitensi Devon Allen (13.08) e Daniel Roberts (13.16).

100 METRI OSTACOLI – Sigillo della giamaicana Danielle Williams (12.50), che precede l’olandese Nadine Visser (12.58, record nazionale) e la connazionale Megan Tapper (12.66).

TIRO DEL GIAVELLOTTO (MASCHILE) – Il tedesco Johannes Vetter non riesce a rialzarsi dopo la gioia olimpica: si spinge fino a 87.20 metri al terzo salto, ma poi nella finalina a 3 si deve accontentare del secondo posto (80.23) alle spalle del grenadino Anderson Peters (84.84 dopo 85.98 nei lanci qualificanti).

Foto: Lapresse

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