Atletica
Atletica, Marcell Jacobs rivela: “Fastidio al ginocchio in staffetta, sentivo delle fitte”
Marcell Jacobs è stato uno dei grandi protagonisti delle Olimpiadi di Tokyo 2020. Il velocista italiano ha infatti vinto i 100 metri (con tanto di roboante record europeo di 9.80, migliorando di sei centesimi il precedente) e ha contribuito in maniera rilevante al trionfo della 4×100 (demolendo il record nazionale e scendendo fino a un tempestoso 37.50, quinto tempo mondiale all-time). Il bresciano ha fatto sognare una Nazione intera, che mai avrebbe pensato di poter gustarsi una medaglia d’oro a cinque cerchi nella gara simbolo dei Giochi e di festeggiare per un successo della staffetta veloce a questi livelli. Il 26enne ha fatto credere che anche l’impossibile può diventare possibile, facendo entrare l’Italia dell’atletica leggera in una nuova dimensione.
Marcell Jacobs dovrebbe correre il prossimo 21 agosto a Eugene (USA) nell’ambito di una tappa di Diamond League, in quella che sarebbe la sua prima uscita da Campione Olimpico dei 100 metri. L’azzurro è sembrato in eccellenti condizioni fisiche durante la rassegna a cinque cerchi, ma dopo queste due intensissime settimane ha voluto rivelare un retroscena in un’intervista concessa alla Gazzetta dello Sport: “Avete visto quanti infortuni (mentre parla delle pista, definita super performante, ndr). Io stesso, ora posso dirlo, ho corso le due frazioni di staffetta al 90% per via di un fastidio all’interno di un ginocchio dalla cartilagine compromessa: ogni appoggio, una fitta“. Speriamo che non sia nulla di grave e che non comprometta il finale di questa stagione da sogno.
Marcell Jacobs ha dunque stretto i denti tra batteria e finale della 4×100, proprio per assicurare alla squadra la propria prestazione, fondamentale nel tentativo di conquistare una medaglia. Il bresciano ha sempre percorso la seconda frazione, ricevendo il testimone da Lorenzo Patta e poi lanciandosi in rettilineo per passare la palla a Eseosa Desalu, le cui prestazioni in curva hanno poi lanciato Filippo Tortu sul rettilineo finale.
Foto: Lapresse