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Atletica, Mondiali U20 2021 prima giornata: Matteo Melluzzo in finale nei 100, sesta la 4×400 mista azzurra. Africa, tris d’oro

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Tris d’oro africano nella prima giornata dei Mondiali Under 20 di atletica che si è consumata, con qualche buon risultato ma anche con qualche piccola delusione per il contingente italiano, soprattutto per via dell’eliminazione dalla finale dei due specialisti azzurri del giavellotto, ma non mancano le buone notizie.

L’Italia della velocità, infatti, non finisce di stupire e piazza un altro atleta in una finale planetaria dei 100. Si tratta di Matteo Melluzzo, che entra anche con un pizzico di ambizioni da podio nella finale dei 100 con il quarto crono, 10″29 ma con l’impressione di avere ancora frecce al proprio arco per migliorarsi in finale. L’azzurro è secondo nella seconda semifinale alle spalle del rappresentante dell’Oman Al Balushi (10″27). I due migliori tempi delle semifinali sono del rappresentante del Botswana Tebogo (10″11), di gran lunga il favorito per l’oro, e del nigeriano Oghenebrume (10″22). In finale anche il cubano Rengifo Montoya, il sudafricano Richardson, il rappresentante di Grenada John e il polacco Wdowik. Niente da fare per l’altro azzurro Angelo Ulisse, 19° con 10″56, bravo comunque a superare il primo turno.

Eliminazione in semifinale anche per l’azzurra della velocità Gaya Bertello che si è peggiorata rispetto alla batteria del mattino e, con 11″88, ha fatto segnare il 17° tempo. In finale vanno la giamaicana Clayton, la namibiana Maslingi, la svizzera Gutschmidt, la serba Ilic, la slovacca Forster, la nigeriana Ofoku, la giamaicana Hill e la ceca Kubickova.

Escono di scena, non senza qualche rimpianto, in qualificazione i due azzurri del tiro del giavellotto, che avevano le carte in regola per entrare fra i primi 12. Giovanni Frattini è rimasto nettamente al di sotto del personale con 66.52, che gli ha fruttato soltanto il 14° posto, mentre Michele Fina con 65.61 ha concluso al 15° posto. In finale vanno Nnamdi (Nig), Felfner (Ukr), Laspa (Fin), Dominkovic (Slo), Koloziejdzak (Pol), Rana (Ind), Kumar (Ind), Strachan (Bah), Van der Merwe (Rsa), brisseault (Fra), Rudzievicius (Ltu), Ruokangas (Fin).

Nella prima finale di giornata, l’unica che vedeva al via l’Italia, la 4×400 mista, vittoria in rimonta sul rettilineo finale della Nigeria (Nnamani, Uko, Oke, Ajayi) con il tempo di 3’19″70, ai danni della Polonia, seconda con 3’19″80, e di una sorprendente India, bronzo con 3’20″60. Gli azzurri, che hanno cambiato due pedine rispetto al mattino, sono riusciti a migliorare il record italiano di categoria: 3’24″26 con Stefano Grendene, Alexandra Almici, Alessandra Iezzi e Tommaso Boninti, che si sono battuti con grande determinazione.

Africani padroni assoluti anche dell’ultima finale di giornata, come da pronostico. Tutto facile nei 3000 maschili per l’etiope Tadese Worku con 7’42″11, seconda piazza per l’altro etiope Abdilmana con 7’44″48, bronzo per l’eritreo Samuel con 7’52″69. Sorprende, e non poco, la disfatta dei padroni di casa del Kenya, arrivati lontanissimi dalla testa. Non c’erano italiani al via.

Africa d’oro anche nel salto con l’asta femminile grazie alla sudafricana Mirè Reinstorf che ha superato 4.15, nuovo record africano di categoria, al primo tentativo, argento per la francese Russis, anche lei a 4.15 ma con qualche tentativo in più rispetto alla sudafricana e bronzo per la canadese Abadie che ha superato 4.05.

Dopo quattro prove l’eptathlon sembra aver preso una direzione ben precisa verso la Finlandia con Saga Vanninen che, con 3638 punti, ne ha rifilati più di 200 alla seconda, l’austriaca Kreiner (3436). Terzo posto per l’estone Enok, che si è aggiudicata i 200 ed ha 3363 punti all’attivo.

Foto Fidal/Colombo

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