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Atletica, Olimpiadi Tokyo: caso Timanovskaya. Il CIO Apre un’indagine
Il CIO ha avviato un’indagine nei confronti del Comitato Olimpico della Bielorussia (NOCRB) per il controverso caso di Kristina Timanovskaya, l’atleta di Tokyo 2020 portata all’aeroporto di Haneda contro la sua volontà dopo aver criticato i propri allenatori in un video pubblicato nei social media. Ad annunciare il procedimento è stato Marc Adams, il portavoce Presidenziale del Comitato Olimpico Internazionale, nella giornata di martedì 3 agosto.
“Ciò può richiedere tempo e non saprei quantificare le tempistiche – ha detto Adams in conferenza stampa – Nel frattempo, la nostra prima preoccupazione è per il benessere dell’atleta“. A questo proposito la sprinter sta per recarsi a Varsavia, In Polonia, dopo aver chiesto e ottenuto in poco tempo il visto per ragioni umanitarie.
L’atleta ha inoltre presentato ricorso presso il Tribunale Arbitrale Dello Sport contro la decisione del Comitato Bielorusso di non farla partecipare alla gara dei 200 metri. Tuttavia la risposta non è stata delle migliori, in quanto si è detto che la diretta interessata “Non è stata in grado di dimostrare il suo caso per ottenere un provvedimento provvisorio“. Interrogato sull’argomento, Adams ha preferito non commentare, aspettando le motivazioni complete del CAS.
Intanto Global Athlete e Human Rights Watch chiedono a gran voce la sospensione del NOCRB: “Il presunto rapimento di Timanovskaya è l’ennesimo esempio degli allarmanti abusi sugli atleti che si verificano in Bielorussia“, ha detto un portavoce della prima associazione citata. Ancora più ficcante la seconda: “Il CIO dovrebbe smettere di dire che le Olimpiadi non sono politiche, quando fingere che non lo siano può mettere a rischio gli atleti. Dovrebbe adottare urgentemente riforme sui diritti umani e aggiungerne altri alla Carta Olimpica per impedire ai Governi di sottoporre gli atleti a pressioni che nessuno dovrebbe mai sopportare“.
Foto: LaPresse