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Atletica, Olimpiadi Tokyo, Gaia Sabbatini: “Contenta per la prestazione, ma quella caduta…”

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Gaia Sabbatini chiude tutto sommato con il sorriso la sua esperienza nei 1500 metri dei Giochi Olimpici di Tokyo. La 22enne teramana, infatti, si è spinta fino al crono di 4.02.25, limando due secondi al suo riferimento personale precedente, seconda prestazione italiana di sempre alle spalle del famoso 3:58.65 di Gabriella Dorio, datato 1984.

La nostra portacolori ha corso nella prima semifinale facendo segnare il suo primato personale (4:02.25) chiudendo però in ottava posizione e venendo quindi eliminata nella corsa per l’atto conclusivo. Semifinale che è stata vinta dalla keniana Faith Kipyegon con il tempo di 3:56.80 davanti alla etiope Freweyni Gebreezibeher in 3:57.54 e la canadese Gabriela Debues-Stafford in 3:58.28.

Per Gaia, quindi, non è stato possibile rientrare nel novero delle prime cinque e neanche essere tra le due atlete ai ripescaggi, visto il suo posizionamento al termine della semifinale 1. Tuttavia, la lettura della sua prova merita un giudizio assolutamente positivo, come conferma la stessa azzurra che, tuttavia, sottolinea come un certo momento della sua prova sia risultato decisivo.

“Sono contenta per il tempo finale – spiega l’azzurra ai taccuini di FIDAL – ma, per quanto riguarda la caduta, sono molto arrabbiata. Ho perso il ritmo, due appoggi, e le altre sono andate via, senza che io potessi giocarmela equamente. La statunitense McGee è caduta a causa della caduta di una keniana (Winny Chenet, ndr), ed io ho rischiato di fare altrettanto, prendendo chiodate sui polpacci. Nel frattempo, erano già andate via. Purtroppo è sempre così: ogni volta che ottengo il primato personale, finisco per arrabbiarmi”.

Foto: Lapresse

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