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Atletica, Olimpiadi Tokyo. Gianmarco Tamberi SALTA SULL’OLIMPO! Medaglia d’oro mitica a pari merito con Barshim!

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L‘aveva scritto sul gesso e lo ha portato con sé, sulla pista, al suo fianco, quel gesso che lo aveva accompagnato durante i Giochi di Rio e adesso lo ha spinto là, più in alto di tutti. E’ d’oro Gianmarco Tamberi, seppure a pari con il qatariota Mutaz Essa Barshim, al termine di una gara meravigliosa, saltando 2.37 e sfiorando quel 2.39 superato a Montecarlo prima di farsi male e dover saltare i Giochi nei quali sarebbe stato tra i grandi favoriti.

Una gara perfetta di Gimbo: nessun errore fino a 2.37, per lui che non ha fatto della continuità il punto fermo della carriera, ma quello di oggi era l’appuntamento da non perdere e il saltatore marchigiano ha superato ogni misura con margine e con quei meccanismi perfetti cercati per tutta la stagione, spesso non trovati.

Ha iniziato con un 2.19, superato di 15 centimetri, Tamberi, poi 2.24 e 2.27 superati di slancio come tutti i suoi grandi rivali. A 2.30 arrivano le prime difficoltà, se ne vanno un paio di avversari, ma non i più temuti. A 2.33 Tamberi supera la misura sfiorando con il tallone l’asticella, mentre viene eliminato forse il più temuto di tutti, il russo Ivanyuk.

Barshim è solido, sembra imbattibile, infallibile, ma Tamberi è sul pezzo, supera la misura di 2.35 con brillantezza, ci sono il coreano Woo, l’australiano Starc ed il russo Akimenko, lo statunitense Harrison rinuncia alla misura perché ha già commesso un errore a 2.33. Si sale ancora e ci si gioca le medaglie: Il bielorusso Nedasekau, che aveva sbagliato a 2.35, supera 2.37 al primo tentativo, Barshim supera la misura in scioltezza e Tamberi, con il fuoco sacro, sale, tocca appena l’asticella ma non la abbatte.

E’ il salto decisivo, perché da lì in poi sbagliano tutti, compreso Barshim, che sembrava avere misure ben più alte nelle gambe. Tamberi sembra averne ancora, tre tentativi niente male a 2.39, l’ultimo dei quali con l’oro praticamente in tasca. Il conciliabolo con Barshim: niente spareggio, è oro per entrambi. L’Italia ha aspettato, tanto, e adesso è in delirio.

Foto Lapresse

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