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Atletica, Olimpiadi Tokyo: l’inusuale (ma vincente) tattica di Mc Dermott nel salto in alto

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Non ha lasciato certamente indifferente quanto fatto nella giornata di oggi, sabato 7 agosto, da Nicola Mc Dermott, medaglia d’argento nel salto in alto alle Olimpiadi di Tokyo.

L’atleta australiana infatti, al termine di ogni salto, è stata più volte ritratta con un taccuino in mano, intenta a prendere appunti. Una tattica, alla fine dei giochi assolutamente vincente, che ha chiaramente destato una fortissima curiosità negli spettatori, soprattutto in quelli australiani che hanno poi celebrato la prima donna a riuscire a saltare oltre i due metri.

A fine competizione è stata la protagonista stessa a fugare ogni dubbio, confidando di aver fatto una auto-valutazione al termine di ogni prova: “Mi sono data un voto da 1 a 10 per ogni singolo componente del salto. L’ultima volta mi sono data 10 su 10 ma avevo ancora del lavoro da fare“, ha commentato Mc Dermott in una dichiarazione post gara raccolta da news.com.au.

L’australiana inoltre ha anche utilizzato la scrittura su maglietta: un modo, a suo dire, per isolarsi dal mondo: “Scrivere su una maglietta è un altro processo della mia elaborazione atletica. Mi ha permesso di isolarmi e chiedermi: su cosa devo lavorare? Piuttosto che lasciarmi trasportare dall’emozione“.

Taccuino e maglietta avranno avuto il loro peso. Ma la vera arma segreta di McDermott per conquistare l’argento è stato il suo allenatore da quattordici anni, Matt Horsel: “Dedico la medaglia a lui: un allenatore locale, diventato uno dei più rinomati per la sua umiltà, il suo coraggio e la sua passione“.

Foto: LaPresse

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