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Atletica, Olimpiadi Tokyo: Tsymanouskaya in viaggio verso la Polonia. L’incubo è finito

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Prima lo scalo a Vienna, poi, finalmente, Varsavia. Sembra davvero finito, almeno momentaneamente, l’incubo per Kristina Tsymanouskaya, l’atleta bielorussa che non ha potuto disputare le Olimpiadi di Tokyo 2020 dopo essere stata forzata al rimpatrio dal proprio Comitato Olimpico a seguito di una critica sui social media rivolta al suo Team di lavoro.

La sprinter, grazie al salvataggio del CIO e al sostegno continuo delle autorità giapponesi, è riuscita due giorni fa a ottenere un visto umanitario per la Polonia, terribilmente preoccupata dalle possibili ripercussioni in Patria “causate” dal suo atteggiamento, giudicato estremamente antisportivo da tutti i canali Statali. Ricordiamo che Tsymanouskaya non aveva preso per nulla bene la decisione da parte dello staff di inserirla, all’ultimo momento, nella staffetta 4×100, dopo che alcuni dei suoi compagni non erano risultati idonei per competere alla gara.

Da lunedì la nativa di Mikashevichy si trovava chiusa negli uffici dell’ambasciata polacca, senza alcun contatto con i media. Nella mattina locale di mercoledì 4 agosto, dunque nella notte italiana, la velocista si è diretta verso l’aeroporto di Narita anche se, come riporta il Corriere Dello Sport, per motivi di sicurezza gli organi competenti hanno preferito non svelare alcuna mossa in anticipo circa i suoi spostamenti.

Intanto nelle prossime ore si attendono delle risposte dal CIO, il quale proprio nella giornata di ieri ha aperto un’indagine sulla questione.

Foto: LaPresse

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