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Atletica, Zane Weir: “Sognavo le Olimpiadi sin da bambino. Grazie a Paolo Dal Soglio che mi ha accolto a casa sua”
Zane Weir è stato uno dei protagonisti azzurri all’ultima Olimpiade di Tokyo. Il lanciatore italo-sudafricano è stato autore di una prova superlativa grazie alla quale ha conquistato un prestigioso quinto posto. Una storia molto particolare quella del 25enne nativo di Durban.
E’ stato Paolo Dal Soglio a raccontare come Weir si allenava prima del loro incontro: “Ci siamo sentiti per la prima volta via whatsapp alla fine del 2019. Fino a quel momento il suo allenatore era YouTube. Nel senso che aveva cominciato a giochicchiare con il peso a scuola, poi all’università, ma totalmente da autodidatta. Finché non ha chiesto un consiglio al lanciatore Orazio Cremona che l’ha indirizzato verso di me. E lì è cominciata la nostra avventura. Quando andammo in Sudafrica per il raduno invernale con Leo Fabbri, nel gennaio 2020, Zane entrò a far parte del gruppo e mi impressionò fin da subito, non tanto per il gesto tecnico bensì per la spaventosa esplosività di piedi e gambe: mai vista!”.
Per Weir l’incontro con Dal Soglio è stato fondamentale: “Mi ha accolto con la sua famiglia nella casa di Schio – racconta l’atleta al sito della Fidal – Ma ero preoccupato di lasciare i miei familiari in un momento così delicato, con il virus che imperversava. Sono così, metto la famiglia sopra ogni altra cosa. Poi ho trasformato questo timore nella dedizione verso gli allenamenti. Con miglioramenti continui”.
Una storia di una grande sintonia tra allenatore e atleta che è culminato con il 21.41 che è valso il quinto posto alle Olimpiadi. “Sognavo le Olimpiadi da bambino. Avendo iniziato la mia carriera professionale soltanto nel 2019 dopo la laurea in Finanza, ho dovuto recuperare tanto e in fretta. Apprendere la tecnica rotatoria e le sue mille componenti, in soli 18 mesi”.
Foto: Lapresse