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Basket, Olimpiadi Tokyo: Stati Uniti contro Francia, una finale tra storia e ricordi recenti

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Team USA cercherà di tornare sul trono olimpico per la quarta volta consecutiva, e settima da quando sono i professionisti della NBA a scendere in campo, quando di scena, stanotte alle 4:30 italiane, troverà la Francia. La sfida è la stessa che si è avuta nella prima giornata del torneo a cinque cerchi per entrambe le formazioni: si è avuta la quarta sconfitta americana con i giocatori della massima lega professionistica impegnati in chiave olimpica dopo le tre del 2004 contro Porto Rico, Lituania e Argentina.

Nel frattempo, per la Francia c’è stata due volte grandissima fatica nel passare sia i quarti che le semifinali: l’Italia ha venduto cara, anzi carissima, la pelle, cedendo soltanto negli ultimi due minuti pur essendo nei fatti priva di giocatori in grado di tenere Rudy Gobert in maniera piena, mentre la Slovenia è stata superata grazie a una stoppata finale di Nicolas Batum.

Si tratta della terza volta in cui i transalpini arrivano in una finale olimpica. La prima si ebbe nel 1948. Era un basket totalmente diverso, era tutto completamente differente. Ma quel che non cambiava era il dominio degli americani, vittoriosi per 65-21 quando i punteggi erano infinitamente più bassi rispetto ai tempi odierni, anche perché si stavano solo allora gettando le basi per quelle che sono le regole moderne.

Diverso il discorso del 2000: la Francia aveva perso nel girone eliminatorio (presente, e vittoriosa, anche l’Italia), e in quell’occasione a entrare nella storia fu Vince Carter, protagonista della mitica schiacciata sopra la testa (letteralmente) di Frederic Weis, che finì anch’egli nella leggenda, ma dalla parte sbagliata. In semifinale gli americani rischiarono seriamente la sconfitta, in finale a un certo punto erano avanti solo di quattro, ma vinsero comunque per 85-75 contro Rigaudeau e compagni. La squadra di Jason Kidd, di Gary Payton, di Ray Allen, di Kevin Garnett vinse tutte le tre partite della fase a eliminazione diretta segnando 85 punti.

Sono due le possibili chiavi di lettura di quest’ultimo atto. La prima è legata all’incontro iniziale, quello perso dagli americani. Ma ce n’è anche un’altra: gli uomini di Gregg Popovich, nel frattempo, sono entrati in forma. E se per due volte si sono trovati di fronte ostacoli complessi, le due situazioni sono state superate bene: dal secondo quarto con la Spagna è uscita un’altra squadra, da quello con l’Australia è emerso il solito, inarrestabile Kevin Durant.

Ci sarà anche una finale per il 3°-4° posto tutta da vedere, perché per Slovenia e Australia non è una partita qualsiasi. Gli aussie sul podio olimpico non ci sono mai saliti, gli sloveni alle Olimpiadi nel basket non hanno proprio partecipato mai. E alla prima volta, un bronzo avrebbe qualcosa di storico. Resta da capire quanto ci sarà ancora di amarezza nell’animo di Doncic e compagni, e soprattutto che tipo di marcatura attueranno i Boomers su di lui. Spagna prima e Francia poi hanno dimostrato che, fino a un certo punto, lo si può fermare, anche se al prezzo di dover temere gli altri (Prepelic, Cancar e Tobey i primi della serie).

Foto: LaPresse

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