Ciclismo
Bretagne Classic 2021, Benoit Cosnefroy beffa Alaphilippe in volata. Decimo Giacomo Nizzolo
Il transalpino Benoit Cosnefroy (AG2R Citroën Team) conquista l’edizione 2021 della prestigiosa Bretagne Classic precedendo il connazionale e campione del Mondo Julian Alaphilippe (Deceuninck-Quick Step). Al terzo posto si è piazzato il danese Mikkel Honoré (Deceuninck-Quick Step). Il migliore degli azzurri è stato il Campione d’Europa Giacomo Nizzolo (Team Qhubeka NextHash), il quale è giunto decimo.
La corsa ha visto un lungo braccio di ferro tra il gruppo e i due principali fuggitivi di giornata, ovvero Quinten Hermans (Intermarché-Wanty) e Alessandro De Marchi (Israel Start-UP). A 60 chilometri dal traguardo la gara è esplosa con Alaphilippe che, sul ribinou, ha portato via un gruppetto comprendente il suo compagno Mikkel Honoré, Benoit Cosnefroy e nientemeno che il numero uno al mondo Tadej Pogacar (UAE Team Emirates).
A 50 chilometri dall’arrivo, Tadej Pogacar è andato in crisi e ha perso contatto dal gruppo di Alaphilippe. Poco più tardi, De Marchi si è levato di ruota Hermans e ha proseguito da solo. A 30 chilometri dalla meta, il terzetto composto da Alaphilippe, Honoré e Cosnefroy ha riacciuffato De Marchi ed è diventato testa della corsa. In quel momento, inoltre, il grosso del gruppo si trovava a 1’10” dai primi.
A 23 chilometri dal traguardo, su uno strappo, Cosnefroy è partito con uno scatto secco e ha costretto De Marchi ad alzare bandiera bianca. Anche Honoré aveva perso qualche metro, ma Alaphilippe non ha dato cambi a Cosnefroy, il quale si è infuriato col campione del Mondo, e ha permesso al compagno di rientrare. Alle spalle dei primi tre, le squadre non hanno mai realmente trovato l’accordo e non sono riuscite a colmare il gap.
Cosnefroy ha provato a levarsi di ruota i due della Deceuninck-Quick Step a due chilometri dalla meta, ma Alaphilippe non gli ha lasciato spazio. Si è così andati verso la volata ove il transalpino dell’Ag2r è partito lungo ed è riuscito a tenersi dietro il campione del Mondo su un arrivo che tira all’insù.
Foto: Lapresse