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Calcio, Olimpiadi Tokyo: Asensio porta la Spagna in finale, battuto il Giappone ai supplementari

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Alla fine la finale olimpica del torneo di calcio è quella che un po’ tutti si aspettavano fra Brasile e Spagna, ma quanta fatica per entrambe. Se i verdeoro hanno avuto bisogno dei rigori quest’oggi per battere il Messico, le Furie Rosse devono ringraziare il lampo di Marco Asensio a cinque minuti dalla chiusura dei supplementari per far inchinare definitivamente i padroni di casa del Giappone, che saranno costretti dunque alla finalina per il bronzo.

In una partita dai ritmi per bassi, sono gli iberici ad avere il controllo della situazione per lunghi tratti di partita. Ma nonostante il possesso, gli asiatici tengono con la coppia difensiva Yoshida-Itakura, riuscendo anche a punzecchiare i leziosi avversari con un paio di invenzioni di Endo. Ma la Spagna sa di poter far male: Oyarzabal spreca in apertura, poi è l’estremo difensore Tani a negare agli europei il gol salvandosi su Rafa Mir.

Nel secondo tempo il Giappone in apertura trema per un calcio di rigore assegnato agli iberici dopo un intervento di Yoshida su Mikel Merino, ma il VAR attesta che il difensore della Sampdoria è entrato prima sul pallone. La manovra spagnola è sterile, gli asiatici difendono bene ma quando possono vanno in avanscoperta: al 79′ è Takefusa Kubo a impegnare Unai Simon sul proprio palo. Non basta per sbloccare la partita, si va ai supplementari.

In cui il canovaccio non cambia, con le Furie Rosse che comandano il gioco e gli asiatici che tentano  di colpire sul ribaltamento di fronte. Due zuccate, una per parte, fanno tremare gli estremi difensori, poi Endo va vicino all’1-0 a dieci minuti dal termine. E sognerà quell’occasione per una vita, poiché quattro minuti dopo Asensio, entrato dalla panchina, riceve il pallone in piena area e ha tutto il tempo per girarsi e piazzare il pallone sul secondo palo alle spalle di Tani. I padroni di casa tentano il tutto per tutto buttandosi in avanti, ma senza successo, con gli iberici che possono festeggiare il loro ritorno nella finale olimpica a distanza di ventuno anni, quando vennero sconfitti dal Camerun a Sydney 2000.

Foto: LaPresse

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