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Canottaggio, Bruno Rosetti al rientro in Italia: “Non sento mia la medaglia. Tra un po’ di giorni penserò a Parigi”

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Una medaglia di bronzo che gli è stata concessa pur senza gareggiare, ma che lui non sente assolutamente sua. Nell’esaltazione azzurra alle Olimpiadi di Tokyo 2020 resterà sicuramente la cocente delusione arrivata per Bruno Rosetti: uno dei componenti del quattro senza di canottaggio che non ha potuto partecipare alla finale (nella quale i compagni, supportati dal sostituto Marco di Costanzo, hanno ottenuto la terza piazza) a causa della positività al Covid-19.

Le parole dell’azzurro, oggi in volo verso l’Italia, intervistato all’aeroporto di Haneda (fonte Gazzetta dello Sport): “Sono grato a Malagò per avermi fatto avere la medaglia, ma questo bronzo non lo sento mio. Cinque anni di preparazione e sono arrivato a tre ore dalla gara ma non ho partecipato, quindi non la sento mia”.

Prosegue: “Inizialmente, quando ho saputo che il presidente Malagò stava lavorando per farmi avere questa medaglia ero quasi indifferente, ero troppo arrabbiato e avvilito, ma ora gli sarò grato a vita”.

Ripercorrendo quei momenti durissimi: “Stavo facendo colazione, mi hanno avvertito e sono arrivato all’hotel Covid ancora vestito con la tuta dell’Italia Team. A Di Costanzo ho fatto i complimenti dopo la gara e lui mi ha detto che era anche mia la medaglia, ma cosa doveva dire? Con lui abbiamo gareggiato fino a un mese fa insieme. Ho tifato dall’hotel per le imprese azzurre del canottaggio, anche se le medaglie dell’atletica sono quelle che mi sono rimaste più impresse”.

Per il futuro: “Parigi? Non lo so, fatemela tra un po’ di giorni questa domanda”.

Foto: Lapresse

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