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Ciclismo, George Bennett: “Non ho scelto la UAE per i soldi, avevo bisogno di un cambiamento dopo 7 anni”

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Dopo sette anni di successi con la casacca della Jumbo-Visma, George Bennett si accasa all’UAE Team Emirates con un contratto di due anni ma, come rivela a Cyclingnews, la decisione presa non riguarda solamente i soldi che andrà a guadagnare, ma ha molto di più in gioco che far parte del treno di Tadej Pogačar sulle montagne del Tour de France.

“Sembra un cliché, ma i miei sentimenti sono molto contrastanti e provo emozioni divergenti in questo momento – spiega – Sono triste, ovviamente, per il fatto di lasciare la Jumbo dopo sette anni, una grande squadra. Me ne vado senza una sola parola negativa da dire sul loro conto, dopotutto è una grande organizzazione all’interno della quale ho grandi amici. Sono, però, anche molto entusiasta della mia nuova avventura. Con la UAE tutto è stato davvero positivo e accogliente”.

Il trentunenne neozelandese prosegue nel suo racconto: “La UAE ha già una squadra molto forte, e quando hai un elemento come Pogačar la gente inizia a correre solo per assicurarsi che tu perda. L’ho visto con Primož Roglič nella Jumbo, così finisci per avere bisogno di una squadra che sia clamorosamente forte e piena di leader che si comportino come compagni di squadra”.

La decisione, come ribadisce il classe 1990, non riguarda il lato economico: “No davvero. La Jumbo aveva una visione diversa per me rispetto alla UAE. Questo è ciò che è accaduto. Non ho avuto improvvisamente un enorme aumento di stipendio, mi hanno convinto maggiormente per la visione che hanno su di me. Mi volevano per dare una mano a Tadej al Tour de France e per puntare sui miei risultati. Mi sono seduto con Merijn e ho fatto una lunga chiacchierata e lui ha appoggiato la mia decisione di cambiare aria. Ha detto che aveva capito perché me ne stavo andando. Mi conosce da così tanto tempo e ha capito le motivazioni. “Non posso credere che sto dicendo questo, ma sostengo la tua decisione” mi ha detto. Ha anche aggiunto che c’è sempre un posto per me”.

Sugli obiettivi in vista del 2022… “Vorrei fare il Tour de France a sostegno di Pogačar e, se possibile, mi piacerebbe fare un salto alla Vuelta a Espana ma, al momento, è decisamente troppo presto per fare ragionamenti simili. Potrebbe essere tutto completamente diverso perché non so cosa stia succedendo riguardo il Tour Down Under e non so nemmeno se potrò tornare a casa in Nuova Zelanda, perché quella quarantena di due settimane è stata orribile. Spero in qualche cambiamento su quel fronte”.

Foto: Lapresse

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