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Ciclismo su pista, Marco Villa: “Nuova Zelanda alla nostra portata. Siamo tutti in un fazzoletto”

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Poco dopo le colleghe, anche gli uomini dell’inseguimento hanno staccato il pass per le semifinali. Convincente la prestazione degli azzurri del ciclismo su pista, capaci di infrangere il muro dei 3’46” e per pochi minuti di ritoccare il record Olimpico, passato poi alla Danimarca.

Secondo posto odierno per l’Italia di Simone Consonni, Filippo Ganna, Francesco Lamon e Jonathan Milan, che si giocherà dunque le medaglie senza avere particolari timori reverenziali nei confronti degli altri quartetti qualificati.

A Tokyo 2020 la nazionale italiana è arrivata per stupire, e l’inseguimento maschile può sognare: “Non è stato facile con soli cinque giorni di preparazione su questa pista. Sono stati giorni di attesa e per alcuni versi anche di paura. Partendo per quarti abbiamo corso al buio, ma ci siamo concentrati sul rispetto della nostra tabella, disturbata solo dal salto di uno dei nostri negli ultimi metri”, commenta il CT Marco Villa.

In merito a quanto visto nell’IZU Velodrome, dichiara: “Molti si aspettavano record del mondo frantumati, e invece tutte hanno avuto problemi. Ci siamo resi conto che siamo tutti umani, e di essere racchiusi in un fazzoletto”.

Testa già alla semifinale, dove l’Italia partirà per ben figurare: “La Nuova Zelanda è alla nostra portata. Siamo sereni. Ora massaggi e riposo che ci permetteranno di recuperare forze in vista del primo appuntamento di domani”, conclude Villa.

Foto: LaPresse

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