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Ciclismo, tripletta d’argento per l’Italia alle Paralimpiadi: Porcellato leggendaria, Mazzone a 0.26 dal titolo, Cornegliani stoico

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Tripletta d’argento per l’Italia nella prima giornata del ciclismo alle Paralimpiadi di Tokyo 2020. Sul circuito del Fuji sono andate in scena le gare a cronometro e gli azzurri hanno saputo subito essere protagonisti, anche se purtroppo non è arrivata la medaglia d’oro. Ci è andato vicinissimo Luca Mazzone, il quale ha accarezzato il titolo nella categoria H2: il trionfo è sfumato per appena 26 centesimi! Il 50enne pugliese, vincitore di ben 15 medaglie d’oro ai Mondiali, sperava di replicare l’apoteosi di Rio 2016 (quando vinse anche con la staffetta e fu secondo nella prova in linea), ma lo spagnolo Sergio Garrote Munoz lo ha beffato per un soffio: 31:23.53 per l’iberico, 31:23.79 per il nostro portacolori che avrà altre due gare a disposizione per fare suonare l’Inno di Mameli.

Francesca Porcellato ha ruggito da vera icona del paralimpismo: alla sua 11ma Paralimpiade ha conquistato la 14ma medaglia, in tre sport differenti. La 50enne veneta, con un passato nell’atletica leggera e nello sci di fondo, ha migliorato quanto fece a Rio 2016: cinque anni fa ottenne il bronzo, oggi è stata argento nella categoria H1-H3. Stiamo parlando di un autentico monumento, che vinse il suo primo titolo paralimpico a Seoul 1988 (sui 100 metri categoria T53) e che oggi ha chiuso la sua prova col tempo di 33:30.52 alle spalle della tedesca Annika Zeyen (32:46.97).

Fabrizio Cornegliani ha conquistato un bellissimo argento nella categoria H1, alla sua prima apparizione ai Giochi. Il 52enne lombardo, entrato in Nazionale quattro anni fa, non si è fatto intimorire da una caduta ed è stato bravo a tagliare il traguardo col crono di 45:44.56 alle spalle del sudafricano Nicolas Pieter du Preez. Di seguito le dichiarazioni che i medagliati azzurri hanno rilasciato ai microfoni della Rai.

LUCA MAZZONE:Ho lavorato tanto, mi aspettavo di andare sul podio. Speravo di tornare Campione Paralimpico come a Rio, ma non posso recriminare nulla: ho perso di qualche decimo, ho trovato un ingorgo di atleti di categoria più bassa che mi ha fatto perdere qualcosina. L’argento rappresenta tanto dopo tanti sacrifici e dopo cinque anni dall’oro: arriva dopo un lockdown, con un anno di ritardo che non è poca cosa alla mia età. Sono felice di avere preso questa medaglia, ora ci sono altre due gare: ne vedremo delle belle, ci sarà da divertirsi“.

FRANCESCA PORCELLATO:Mando baci a mio fratello, mio papà, al mio nipotino (in lacrime, ndr) e a tutti gli italiani che hanno perso ore di sonno per seguirmi. Per me è un soddisfazione enorme: 11 paralimpiadi, 14 medaglie in tre discipline. Francesca Porcellato c’è ed è ancora grande. Non pensavo di essere così seguita e stimata: tutti facciamo cose eclatanti, non bisogna soffermarsi soltanto su alcune storie, bisogna parlare di tutti e non solo di alcuni. Io voglio dire che non c’è il genere, ci sono cuore e cervello: dobbiamo perseguire gli obiettivi, senza mai fermarsi di fronte a ogni ostacolo, bisogna abbatterli. Questa è la Paralimpiade più particolare, il Covid ha cambiato la vita a tutti e questi Giochi sono strani. Noi del paraciclismo siamo lontani dal villaggio, manca lo spirito olimpico“.

FABRIZIO CORNEGLIANI:Sono caduto, ma in quel punto non ho sensibilità. Va bene così, questa medaglia è per il mio papà che mi ha spinto ad arrivare fino a qui. Non abbiamo mai smesso di crederci in cinque anni“.

Foto: Lapresse

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