Formula 1

F1, cosa è successo a Spa. ‘Gara’ di 3 giri dietro Safety Car, punti dimezzati e figuraccia senza precedenti

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Oggi, 29 agosto 2021, la Formula Uno ha toccato il punto più basso dei suoi 72 anni di storia. Per la prima volta sono stati assegnati punti valevoli per il Mondiale senza gareggiare. Già, perché non si può definire “gara” quella che è andata in scena a Spa-Francorchamps nella giornata odierna. Andiamo, però, con ordine.

Alle 15.00, orario previsto per la partenza, piove a dirotto e la visibilità è scarsa. Si decide di ritardare lo start prima di 10 e poi di 25 minuti. Alle 15.25 vengono effettuati due giri esplorativi dietro alla safety car, constatando come non vi siano le condizioni per correre. Inizia, a questo punto, una lunga attesa e si fa strada l’ipotesi della cancellazione, anche perché incombe la “regola delle tre ore”. A norma di regolamento, l’evento deve finire entro le 18.00.

Alle 17.00 comincia invece la farsa. La direzione gara decide di emendare la regola 5.4 comma B del regolamento sportivo, ovvero quella che impone di completare un GP entro 3 ore dall’inizio programmato. Viene fermato il countdown e si comunica che, comunque vada, ci sarà una competizione della durata di un’ora. Ci credono in pochi, la situazione meteo è la stessa di prima.

Alle 18.07 arriva la sorprendente comunicazione ufficiale. Si parte alle ore 18.17! Le vetture escono dalla pit-lane incolonnate dietro alla safety car e percorrono due giri. Nel corso della terza tornata alle spalle della vettura di sicurezza viene esposta la bandiera rossa, che fa ritornare le monoposto ai box. Ormai si è capito cosa succederà e dopo 16 minuti la direzione gara annuncia che il GP è finito. Tre giri percorsi in regime di neutralizzazione che servono ad assegnare punti dimezzati per il Mondiale.

La Formula Uno ha vissuto tanti momenti difficili nella sua storia, soprattutto tragedie che hanno troncato prematuramente la vita di piloti, commissari e spettatori. Però tutte erano accomunate da un fatto, ovvero di essere figlie della ragione stessa di esistere di qualsiasi categoria motoristica, ovvero la competizione. Il farsesco Gran Premio degli Stati Uniti 2005, con sole sei vetture al via, fu, almeno, una corsa. Quella di oggi, invece, è stata una processione. Una farsa.

Perché? Evidentemente perché non si è voluto cancellare l’evento, fatto che avrebbe comportato una forte perdita economica in termini di penali da pagare alle TV e biglietti da rimborsare. Piuttosto che perdere pecunia, si è preferito perdere la faccia.

Certo, una volta nonostante questa pioggia si sarebbe corso comunque e il problema non si sarebbe neppure posto. Francamente, non sembrava di avere una situazione atmosferica poi così diversa da quella vista proprio qui a Spa nel 1998, per non parlare di Barcellona 1996, piuttosto che di Adelaide 1989 o altri GP del passato. Però i tempi sono cambiati e la sicurezza viene al primo posto. Le vetture odierne, inoltre, sono davvero esasperate ed è complicatissimo controllarle in condizioni di bagnato estremo. Chiedere a Lando Norris per informazioni.

La verità è la massima categoria automobilistica è cambiata. Il margine di rischio accettato da piloti, team manager e spettatori è decisamente più ridotto di quanto non fosse in passato. La decisione di oggi è figlia dei tempi in cui viviamo. Non si è voluto correre alcun rischio non necessario e si è chiuso baracca e burattini dietro la safety car. Però, a quel punto, sarebbe stato corretto cancellare in toto l’evento.

Oggi non si è corso, perché assegnare punti per il Mondiale?Lewis Hamilton ha ceduto 5 punti a Max Verstappen nella classifica iridata. Simpatie e antipatie a parte, se il britannico dovesse venire battuto dall’olandese per 5 lunghezze o meno, ovvero quelle figlie della pagliacciata odierna, il titolo potrebbe essere considerato legittimo?

Foto: La Presse

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