Formula 1

F1, il punto sul mercato 2022. Dieci volanti già assegnati ufficialmente, come cambieranno gli altri dieci?

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La pausa estiva della Formula Uno è prossima alla conclusione, in quanto nel weekend si tornerà in azione in Belgio. Talvolta le settimane di ozio agostano hanno definito cambi di team in vista della stagione successiva, cosa che invece non è avvenuta in questo 2021. Si annuncia, quindi, un autunno caldo dal punto di vista del mercato. Per questa ragione è bene fare il punto della situazione in ottica 2022.

A oggi, 24 agosto 2021, i team che hanno deciso ufficialmente il proprio line-up sono solo quattro. Si tratta di Ferrari, McLaren, Alpine e Aston Martin. Ognuno di essi proseguirà con gli attuali piloti, dunque Charles Leclerc e Carlos Sainz con il Cavallino Rampante; Lando Norris e Daniel Ricciardo nel team di Woking; Fernando Alonso ed Esteban Ocon per la squadra francese; Sebastian Vettel e Lance Stroll nella struttura basata a Silverstone.

Altrove si devono ancora effettuare delle scelte. Oppure, se sono già state fatte, non sono state annunciate. Interessante notare come i due costruttori in piena bagarre per il Mondiale 2021 siano nella medesima situazione. Mercedes e Red Bull hanno infatti un punto fermo, rispettivamente Lewis Hamilton e Max Verstappen, ma devono ancora finalizzare il nome di chi affiancherà la punta di diamante.

Chiaramente, riguardo alla Mercedes, tutti si aspettano la promozione di George Russell dalla Williams. Il ventitreenne britannico, alla terza stagione di apprendistato con il team di Grove, è a tutti gli effetti un pilota della Stella a tre punte “prestato” alla squadra fondata da Sir Frank con l’obiettivo di accumulare esperienza in attesa di diventare il compagno di Hamilton. I tempi sembrano maturi, anche perché per Toto Wolff diventerebbe imbarazzante spiegare un’eventuale mancata promozione del giovane inglese. I risultati di Valtteri Bottas in questo 2021 non sono certo eclatanti, anzi il finlandese ha anche commesso qualche errore di troppo. Inoltre lo junior program Mercedes nel corso degli anni ha già perso per strada Pascal Wehrlein e soprattutto Ocon, finito all’Alpine. Non promuovere Russell per confermare Bottas, allo scopo di accondiscendere i desideri di Hamilton (che si trova bene con il finlandese e sotto sotto sa bene quanto sia innocuo sul lungo periodo), sarebbe un brutto colpo per l’immagine e non rappresenterebbe una mossa sagace in ottica futura. Dopotutto, in Mercedes si dovrà anche pensare a costruire il dopo-Hamilton, il quale volente o nolente è ormai più vicino ai 40 anni che ai 30.

In Red Bull, invece, l’ipotesi più verosimile è mantenere Sergio Perez anche per il prossimo anno. Il messicano non si sta comportando male. Certo, c’è stato qualche svarione, ma ha vinto un GP, le sue prestazioni velocistiche non sono malvagie e non sta sfigurando nei confronti di Verstappen. Sarà sufficiente per guadagnare un’estensione del contratto? Probabilmente sì, ma sappiamo bene come la premiata ditta Christian Horner-Helmut Marko sappia sorprendere in tema di scelta dei piloti. La decisione di ingaggiare Checo ha sconfessato la politica di affidarsi solo a “prodotti di casa” Red Bull. Al riguardo, il già citato Marko ha recentemente dichiarato di “stare vedendo il miglior Pierre Gasly di sempre”. Un bell’attestato di stima per il francese, che con Red Bull ha corso nella prima metà del 2019 prima di essere retrocesso in Toro Rosso (poi diventata Alpha Tauri) ad annata in corso. Si trattò di una bocciatura clamorosa, a cui però sembra poter far seguito una redenzione, poiché nel frattempo il transalpino è maturato oltremodo.

Ora come ora, lo scenario più verosimile è quello di vedere Gasly restare in Alpha Tauri anche nel 2022, in attesa di un potenziale ritorno in Red Bull nel 2023. Cionondimeno, se è coinvolto Marko, mai dire mai. Per quanto improbabile, non si può escludere a priori “il ritorno del figliol prodigo” già l’anno prossimo. Ovviamente qualsiasi decisione della casa madre avrà conseguenze a cascata sulla squadra satellite. Per quanto non ancora ufficialmente confermato, Yuki Tsunoda dovrebbe restare a Faenza anche nel 2022, proprio come compagno di Gasly. Se quest’ultimo dovesse inaspettatamente essere richiamato alla Red Bull, allora il nome più caldo per sostituirlo in Alpha Tauri sarebbe quello dell’estone Jüri Vips, attualmente impegnato in Formula 2.

A fondo griglia, invece, è ancora tutto da definire. In Williams molto dipenderà dalle scelte Mercedes. Se si dovesse perdere Russell, allora non è da escludere un ritorno di Bottas nella squadra che lo ha lanciato in Formula Uno, fatto che concretizzerebbe di fatto uno scambio di sedili. Nicolas Latifi è il favorito per l’altro volante, sia in virtù della sponsorizzazione che della buona performance fornita in Ungheria. Nei giorni scorsi si è vociferato anche di un possibile interesse per il cinese Guanyu Zhou, attualmente secondo nel campionato di Formula 2.

L’Alfa Romeo è un cantiere aperto. Kimi Räikkönen viaggia per i 42 anni, quindi è ovvio che possa essere prossimo alla fine della sua carriera. Antonio Giovinazzi, invece, sta assumendo i contorni dell’eterna promessa. Entrambi potrebbero essere confermati, ma non è escluso che ambedue salutino il team diretto da Frederic Vasseur, attorno al quale si fanno diversi nomi. Nel caso Räikkönen scelga di ritirarsi, potrebbe essere sostituito dal connazionale Bottas. In alternativa, non è da escludere di vedere Giovinazzi assumere il ruolo di “pilota esperto” al fianco di un altro rappresentante della Ferrari Driver Academy. Al riguardo Callum Ilott e Robert Shwartzman sperano di avere una chance.

Infine la Haas appare destinata a proseguire con gli attuali piloti. Mick Schumacher e Nikita Mazepin, entrambi esordienti assoluti, garantiscono sponsor e attenzione mediatica. Stanno vivendo una stagione difficile, ma l’esperienza in F1 è nulla e la vettura poco competitiva. Dunque, non possono che crescere. C’è chi ha ipotizzato un passaggio del tedesco all’Alfa Romeo. Realtà? Fantasia? Nel qual caso aprirebbe eventualmente una possibilità per altri. Chi? Forse Ilott, piuttosto che Zhou.

Foto: La Presse

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