Formula 1

F1, perché la Ferrari ha buttato via l’ennesima occasione. Leclerc e Sainz fuori in Q2, un flop rosso

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Giornata da dimenticare per la Ferrari a Spa-Francorchamps. La Scuderia di Maranello ha incassato una doppia eliminazione nel Q2, in quanto Charles Leclerc e Carlos Sainz hanno realizzato rispettivamente l’11° e il 13° tempo.

La posizione in griglia sarà sicuramente migliore di quella appena indicata, poiché entrambi i piloti beneficeranno della penalità che farà retrocedere Valtteri Bottas in settima fila. Inoltre la McLaren di Lando Norris potrebbe necessitare di riparazioni molto consistenti, a causa delle quali il giovanissimo britannico potrebbe trovarsi a partire da fondo griglia o dalla pit-lane. I “regali”, comunque, non cambiano la sostanza. Il Cavallino Rampante oggi ha deluso per l’ennesima volta nell’ultimo biennio, peraltro tirandosi da solo la zappa sugli zoccoli.

Sainz ha mantenuto la calma, limitandosi a sottolineare con aplomb che non si è riusciti a trovare un assetto che mandasse in temperatura le gomme anteriori. Cionondimeno, l’ormai ventisettenne spagnolo ha fatto intendere come il problema sia relativo a questo weekend, ricordando che a Imola, invece, sul bagnato la SF21 era andata molto bene. Al contrario Leclerc, che di bocconi amari in Rosso ne ha già ingurgitati ben più dell’iberico, si è lasciato scappare un furibondo “ne parleremo al box” per radio subito dopo aver saputo di essere stato eliminato.  Successivamente il monegasco ha provato a minimizzare la sua rabbia, ma non ha nascosto una certa insoddisfazione riguardo alle scelte del team.

Già, perché il ventitreenne del Principato non ha nascosto il fatto che gli strateghi di Maranello abbiano scommesso sull’asciutto. La Ferrari aveva un assetto scarico, troppo per le condizioni odierne. Ecco perché la SF21 è risultata difficilissima da guidare e non è stata in grado di scaldare gli pneumatici anteriori. Il carico aerodinamico era insufficiente. Come se non bastasse l’utilizzo dei treni di intermedie nel Q2 non è stato irreprensibile, ma si tratta di una sbavatura di poco conto se raffrontata alla decisione di puntare sull’asciutto, rivelatasi invece un errore da matita blu.

Nel GP di Austria il Cavallino Rampante sacrificò la qualifica in favore della gara e, tutto sommato, andò bene. Però in quel caso non si trattava di scegliere tra asciutto e bagnato, bensì di usare un assetto tale da evitare un degrado esagerato delle gomme. In questo caso, invece, si è optato per scommettere su determinate condizioni atmosferiche, ovvero le più improbabili in assoluto. “O la va o la spacca”, verrebbe da dire, ma in realtà non è così. Non si tratta di una puntata 50/50, perché le previsioni meteo erano ben note e la possibilità di pioggia sia per oggi che domani pomeriggio era quantificata attorno al 90%!

Insomma, a Maranello si è optato per correre un rischio enorme, ovvero quello di essere gli unici ad avere una vettura in grado di fare la differenza sull’asciutto. Se dovesse andare bene, domani potrebbero esserci notevoli vantaggi, ma quando mai in queste due giorni si è visto un meteo stabile? I rovesci sono stati l’abitudine. Anzi, a onor del vero le condizioni cangianti sono il marchio di fabbrica delle Ardenne da sempre.

Affinché la scommessa sia vincente, domani saranno necessarie almeno 3 ore di asciutto di fila, possibilmente tra le 14.00 e le 17.00, magari con un po’ di Sole per asciugare la pista se questa dovesse bagnarsi al mattino. Chi non risica non rosica, ma non è che a questo giro si sia osato troppo, perdendo un’occasione di ben figurare con una strategia più conservativa? Domani la risposta, nella speranza che la rabbia di Leclerc e la rassegnazione di Sainz si possano trasformare in un bel sorriso per entrambi.

Foto: La Presse

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