Artistica
Ginnastica, i personaggi delle Olimpiadi: i crociati di Andrade, Biles e i Twisties, Lee Reginetta, Ferrari principesca
Le Olimpiadi di Tokyo 2021 si sono concluse per quanto riguarda la ginnastica artistica. La Polvere di Magnesio ci ha tenuto compagnia per undici giorni, regalando uno spettacolo enorme e tantissimi momenti avvincenti. Diamo uno sguardo a chi sono stati i personaggi di questa edizione dei Giochi.
GINNASTICA ARTISTICA, I PERSONAGGI DELLE OLIMPIADI TOKYO 2020
SIMONE BILES. In un modo o nell’altro è sempre protagonista. Questa volta non a suon di vittorie (torna a casa con l’argento a squadra e il bronzo alla trave), ma grazie a una personalità innata con cui porta alla luce l’importanza dei problemi mentali e di quanto possano incidere sulla vita degli atleti. Affronta i suoi fantasmi e i suoi blocchi, rinuncia praticamente a tutto il programma di gare a causa dei Twisties e all’ultima finale ritorna sull’attrezzo riuscendo a salire sul podio. Campionessa.
REBECA ANDRADE. La sua carriera era stata funestata dalla rottura del crociato per ben tre volte e a 22 anni si pensava che non potesse più tornare ai massimi livelli. La brasiliana si qualifica con l’ultimo treno attraverso i PanAm e strabilia in maniera sorprendente: argento all-around (ma si è divorata la possibilità di conquistare il titolo per colpa di qualche errore di troppo al corpo libero finale) e memorabile trionfo al volteggio. Leggiadra.
SUNISA LEE. Si era vista baldanzosa ai Trials, ma era difficile immaginarla sul trono vista la presenza di Simone Biles. Poi succede tutto quello che sappiamo, rischia di doversi accontentare dell’argento ma con un guizzo finale e l’aiuto di Andrade conquista un imperiale oro all-around. La statunitense diventa la nuova Reginetta ed entra nella storia: il titolo sul giro completo, quello più prestigioso, resta negli USA per la quinta volta consecutiva (non si sposta dal 2004). Spumeggiante.
DAIKI HASHIMOTO. Il nuovo Imperatore dell’artistica maschile: spegnerà 20 candeline il 7 agosto, il giapponese sbaraglia la concorrenza con una solidità e una completezza davvero encomiabile: diventa il più giovane di sempre a conquistare il titolo all-around alle Olimpiadi e poi si impone anche alla sbarra, suo attrezzo di punta dove riesce davvero a offrire una ginnastica di livello notevole.
ANGELINA MELNIKOVA e TUTTA LA RUSSIA. Hanno sconfitto la corazzata USA (o, probabilmente, gli States si sono battuti da soli ma questo è soggetto a interpretazioni) e questa è un’autentica impresa perché la Polvere di Magnesio era attanagliata dal dominio americano. Miss Ginnastica si inventa la magia da autentica capitane sostenuta dalle giovanissime Viktoriia Listunova e Vladislava Urazova. Il bronzo nell’all-around è il meritato premio alla caparbietà di Melnikova e vale una carriera. Stoiche.
CHENCHEN GUAN. Ha 16 anni e sembra uno scricciolo ancora più giovane. Ragazzina prodigio il cui talento alla trave era ben noto, ma debuttare alle Olimpiadi praticamente da neo-senior potrebbe destabilizzare. Lei è impeccabile, sfoggia un esercizio da addirittura 6.9 in qualifica (ha un D Score massimale di 7.0, mai visto al femminile) e poi conquista meritamente la medaglia d’oro. La cinese ha fatto centro, speriamo che non sparisca a livello sportivo come è accaduto spesso in passato ad alcune connazionali. Prodigiosa.
NINA DERWAEL. Campionessa del Mondo per due volte, ora Campionessa Olimpica: alle parallele non c’è storia, è un meraviglioso Airone dalle leve lunghissime che propone una serie di collegamenti meravigliosi e regala grande grazia con una facilità disarmante: un esercizio sensato, logico, fresco e sempre palpitante. La belga non delude le aspettative sugli staggi e vince per no contest, acclarata superiorità che Sunisa Lee non ha potuto contenere dopo una settimana di fatiche. Fiabesca.
VANESSA FERRARI. La medagliata “meno giovane” di questa edizione dei Giochi: 30 anni e quasi 9 mesi. Una fuoriclasse assoluta di caparbietà e di resilienza, un fenomeno assoluto che dopo tante delusioni ha saputo rimettersi in gioco e ha creduto di poter salire sul podio a cinque cerchi per la prima volta in carriera. Lo fa con un esercizio al corpo libero che tocca le corde dell’animo, da pelle d’oca sulle note di “Con te partirò”. Storica.
Foto: Lapresse