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Ginnastica, Olimpiadi Tokyo: le Fate sono state stupende… e mancavano i pezzi. Futuro radioso e rinforzi in vista

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L’Italia ha trovato un’indiscutibile dimensione internazionale nella ginnastica artistica femminile. Le Fate conquistarono una storica medaglia di bronzo nella gara a squadre dei Mondiali 2019 e alle Olimpiadi di Tokyo 2021 hanno concluso al quarto posto, ad appena quattro decimi da un podio che sarebbe stato semplicemente leggendario. Le azzurre sono state davvero impeccabili in Giappone: sono riuscite a qualificarsi all’atto conclusivo pur partendo dalla prima suddivisione, dove solitamente i punteggi sono più severi, e poi hanno tenuta botta in una battaglia rovente che per poco non è valsa l’apoteosi.

A Stoccarda, dove ci si qualificò per il rotto della cuffia, ci si è esalto in una gara infarcita di colpi di scena e l’ultima rotazione ci sorrise. Nel Sol Levante, invece, la trave finale non è stato benevola come in terra tedesca, ma davvero stiamo parlando di un quarto posto che vale oro. In uno sport dove le gerarchie imposte da USA e Russia sono inscalfibili, la piccola Italia ha gettato il cuore l’ostacolo facendo meglio di Cina e Francia, inchinandosi soltanto alla Gran Bretagna per un’inezia. Tutto con investimenti economici decisamente contenuti rispetto alle rivali e con un bacino per ovvietà di cose più ristretto.

Non è tanto il risultato a fare notizia (ci siamo abituati, ma quando le cose non dovessero andare per il meglio ricordiamoci sempre da dove siamo venuti e dove eravamo qualche anno fa), ma le modalità con cui si è riuscite a risplendere durante la massima competizione sportiva. La marcia di avvicinamento ai Giochi è infatti stata funestata dagli infortuni di Elisa Iorio e Desiree Carofiglio (autunno 2020) e di Giorgia Villa (alla vigilia della partenza per il Sol Levante): sono mancati tre pezzi della formazione che salì sul podio iridato. Un cammino complicato dalla pandemia, dalle criticità con i vaccini, dall’assenza di gare internazionali (eccezion fatta per gli Europei della scorsa primavera). Eppure ci si è fatte trovare pronte quando contava davvero.

Martina Maggio, Asia D’Amato, Alice D’Amato si sono superate, non sbagliando praticamente nulla, eseguendo una serie di ersercizi impeccabili con grandissima lucidità tecnica e agonistica: era tutt’altro che prevedibile e semplice considerando gli acciacchi fisici e le criticità degli ultimi mesi. Bravissime a superare le qualifiche, impeccabili in finale quando hanno tentato il forcing per salire sul podio. Accanto a loro un’infinita Vanessa Ferrari, che si è comportata da vera capitana e che è poi riuscita a vincere l’agognata medaglia al corpo libero.

Le Fate sono giovani e andranno avanti almeno fino alle Olimpiadi di Parigi 2024, che diventano il nuovo obiettivo: Maggio ha 20 anni, le gemelle d’Amato ne hanno 18 come Villa (tornerà presto e sarà importantissima per la Nazionale) e Iorio, Carofiglio ne ha 21. E attenzione ai rinforzi in arrivo: il 1° gennaio diventerà senior la classe 2006, ci sono nomi di lusso in arrivo tra cui spicca quello di Angela Andreoli.

Foto: Lapresse

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