Ginnastica e cultura fisica

Ginnastica ritmica, le Farfalle pennellano le Olimpiadi! L’Italia libra sul bronzo, le azzurre fanno 40

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L’Italia fa cifra tonda alle Olimpiadi di Tokyo 2020 e chiude in bellezza: 40 medaglie, l’ultima è un bellissimo bronzo conquistato dalle Farfalle nel concorso generale per gruppi. L’Italia della ginnastica ritmica strabilia all’Ariake Gymnastics Centre e riesce ad agguantare un meritatissimo posto sul terzo gradino del podio a cinque cerchi, facendo festa ai Giochi per la terza volta nella storia dopo l’argento di Atene 2004 e il bronzo di Londra 2012. Si tratta di un’autentica impresa sportiva firmata dalle ragazze di Emanuela Maccarani, che nell’ultimo lustro hanno dovuto affrontare molteplici difficoltà e che sono state frenate dalla pandemia. L’inizio della stagione non era stato dei migliori, ma agli Europei primaverili si era portato a casa un argento all-around e in Giappone si è raccolto il frutto di tanti anni di lavoro.

Le azzurre hanno regalato meraviglie eseguendo alla perfezione i propri esercizi, toccanti dal punto di vista emozionale e molto precisi dal punto di vista esecutivo, anche se inferiori per difficoltà rispetto a quelli delle altre Nazionali. L’Italia non ha sbagliato praticamente nulla, a differenza delle avversarie che hanno lasciato tantissimo in pedana e che nel complesso hanno mostrato meno solidità e concretezza rispetto alle nostre portacolori. Dopo l’amaro quarto posto di Rio 2016, arriva una gioia meritatissima per un quintetto encomiabile, che completa una lunga rincorsa e concretizza il suo sogno. Alessia Maurelli (la capitana), Martina Centofanti, Agnese Duranti, Daniela Mogurean, Martina Santandrea sono salite in lacrime sul podio alle spalle della Bulgaria e della Russia.

L’Italia ha incominciato la sua gara con una solida prestazione con le cinque palle, totalizzando 44.850 punti (36.500 per le difficoltà e 8.350 per l’esecuzione, un ricorso accolto ha permesso di alzare lo score di tre decimi rispetto a quello originario). La prova sulle note di “Ninja” è risultata convincente, ma a metà gara le azzurre erano “soltanto” quarte. La Bulgaria si scatenava (47.550), la Russia faceva il suo (46.200), la Bielorussia si inventava una magia (dopo essersi salvata in qualifica per il rotto della cuffia) e metteva il naso davanti al Bel Paese per nove decimi (45.750). Alessia Maurelli e compagne, però, non demordono e continuano a credere nel colpaccio. Con i tre cerchi e le quattro clavette risultano impeccabili sulle note del sempre toccante “Albero della vita” e ottengono 42.850, ma contestualmente devono sperare che la Bielorussia faccia meno di 41.950 dopo che in qualifica si era spinta fino a 43.650. Clamorosamente Hanna Haidukevich e compagne perdono l’attrezzo per tre volte, si fermano a 38.300 e l’Italia mette le mani sul bronzo.

L’Italia chiude col totale di 87.700 e si accomoda alle spalle di Bulgaria (92.100) e Russia (90.700). Sì, oggi è crollato il dominio della corazzata guidata da Irina Viner: dopo aver vinto cinque ori olimpici consecutivi (l’appuntamento col titolo saltò soltanto ad Atlanta 1996, quando questa disciplina fece il suo debutto a cinque cerchi), la Russia si deve accontentare dell’argento (90.700). Simona Dyankova, Stefani Kiryakova, Madlen Radukanova, Laura Traets, Erika Zafirova conquistano la medaglia d’oro col totale di 92.100 (47.550+44.550). L’Italia è terza con oltre tre punti di vantaggio su Cina (84.550) e Bielorussia (84.050), tanti errori anche per Israele (83.850), Ucraina (77.600) e Giappone (72.500).

Foto: Lapresse

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