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Tokyo 2021

Italia, tre ori in un giorno alle Olimpiadi! Ripetuta a Tokyo la giornata da brividi di Sydney 2000

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Non accadeva da 21 anni che l’Italia portasse a casa ben tre medaglie d’oro in una singola giornata. Il 6 agosto 2021 diventa come il 21 settembre 2000, una giornata che per l’olimpismo italiano non è peraltro solo ricordata per quel tris di cui parleremo tra poco, ma anche per un altro motivo. Si ebbero, infatti, ben sei medaglie quel giorno: oltre ai tre ori, anche tre bronzi (una situazione, questa, che ne ricorda molto da vicino un’altra che si verificò a Roma 1960 in termini di allori giornalieri).

Nello specifico, Silvio Martinello e l’attuale ct della pista Marco Villa vinsero il bronzo nel Madison, su pista, mentre a uno dei simboli della scherma azzurra, Giovanna Trillini, toccò il terzo posto nel fioretto individuale. Infine, Emanuela Pierantozzi riuscì ad artigliare il bronzo nel judo, categoria 78 kg. Ma quel che accadde in quella giornata fu di un impatto difficilissimo da dimenticare.

In principio fu Valentina Vezzali. Allora ancora lontanissima dall’aver raggiunto tutti gli obiettivi che avrebbe poi centrato lungo tutta la sua luminosissima carriera, a livello individuale aveva comunque un oro mondiale e due europei in squadra. E in tasca aveva già l’argento di Atlanta 1996. A Sydney, invece, sconfisse la tedesca Rita Koenig, dando avvio a quella sequenza di tre ori consecutivi che l’ha consegnata alla leggenda (innalzata ancor più da una rimonta a livelli maestosi nella finale per il bronzo di Londra 2012). Il tutto senza contare l’infinità di altre vittorie ottenute in giro per il mondo.

Venne poi Antonella Bellutti. L’oro l’aveva già vinto ad Atlanta, ma nell’inseguimento individuale. Questa volta si cimentò nella corsa a punti, in cui c’erano avversarie durissime, su tutte l’olandese Leontien van Moorsel (o Zijlaard, da sposata). Fu soprattutto all’inizio che la bolzanina costruì il proprio successo, prendendo quel margine di punti che poi risultò sufficiente per contenere gli assalti delle avversarie. Due ori, due specialità diverse e un futuro che la vide anche alle Olimpiadi invernali, nel bob a due con Gerda Weissensteiner.

Infine, Massimiliano Rosolino. Erano i 200 misti la sua gara, l’Italia aveva già portato a casa i due ori di Domenico Fioravanti e lui, a sua volta, s’era messo in tasca altre due medaglie, nei 400 e 200 stile libero dove i nomi davanti si chiamavano Ian Thorpe e Pieter Van den Hoogenband. Nessuno dei due, però, c’era in quella gara: “solo” Tom Dolan, americano, altro osso parecchio duro. Ma non per lui, non quel giorno: ampio recupero a rana, sorpasso a stile libero, 1’58″98, record olimpico e consacrazione definitiva.

In una sequenza temporale più dilatata, diversa, quest’oggi sono arrivati tre ori. Per primo quello di Antonella Palmisano, una 20 km di marcia vinta d’autorità, poi Luigi Busà, in quello che nel karate è probabilmente il duello dei duelli con l’azero Rafael Aghayev, infine Lorenzo Patta, Marcell Jacobs, Eseosa “Fausto” Desalu e Filippo Tortu. Anche stavolta su un fuso orario difficile, anche stavolta con l’andare di una giornata sempre più incredibile attimo dopo attimo.

Foto: LaPresse

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