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MotoGP, Valentino Rossi e il sogno di un ultimo GP da protagonista nel suo “Final Countdown”

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“It’s the Final Countdown” cantavano gli Europe in una famosissima hit di metà anni ’80. Il titolo della canzone del gruppo svedese rappresenta appieno l’attuale situazione di Valentino Rossi, per il quale ogni gara è un passo in più verso la fine della carriera. Il Dottore sta per appendere il casco al chiodo dopo 26 stagioni nel Motomondiale, di cui 22 trascorse nella classe regina. I risultati di questo 2021 sono sinora scadenti e non rendono giustizia alla grandezza di un centauro che ha saputo rivoluzionare non solo la storia del motociclismo, ma anche il suo impatto mediatico a livello globale.

Domenica si correrà il Gran Premio di Gran Bretagna e viene una certa malinconia nel ricordare come uno degli ultimi successi della carriera del quarantaduenne di Tavullia sia arrivato proprio a Silverstone. Il 30 agosto 2015, sotto una pioggia battente, Valentino si impose davanti a uno strabiliante Danilo Petrucci, che conquistò il primo podio nella classe regina alla sua sessantaduesima presenza, pur senza mai essere entrato tra i primi sette nella sua carriera.

Perché ricordare quell’episodio? Perché Rossi si meriterebbe davvero un exploit come quello realizzato dall’umbro esattamente sei anni orsono. Nessuno si sarebbe aspettato di vedere Petrux così in alto in classifica, eppure a Silverstone Danilo riuscì a chiudere alla piazza d’onore a bordo di una Ducati della stagione precedente, precedendo sul traguardo la Desmosedici ufficiale (e aggiornata) di Andrea Dovizioso.  Vedere il Dottore battagliare con i migliori per l’ultima volta, anche solo per un giorno, sarebbe commovente. Non per pochi istanti, però, come accaduto in Austria, bensì per un intero GP.

Abbiamo citato quanto accaduto in Gran Bretagna nel 2015 proprio perché Petrucci seppe alzare improvvisamente l’asticella, sfruttando condizioni meteo a lui amiche, dopo aver galleggiato per tutta la stagione tra il nono e il dodicesimo posto. Il sogno sarebbe assistere a un’autentica resurrezione del tavulliese, sulla falsariga di quanto combinato sei anni orsono dal suo grande amico nativo di Terni.

C’è un lumicino di speranza affinché questo accada, oppure stiamo parlando in termini utopici? La realtà dei fatti è che il rendimento di Valentino in questo 2021 è anche peggiore di quello di Petrux nel 2015. Come detto, Danilo aveva fatto ingresso nella top-ten per ben sette volte, mentre Rossi sinora ce l’ha fatta in due occasioni. Inoltre non sembrano esserci condizioni in grado di dare una mano al Dottore, neppure l’acqua. Forse l’unica chance potrebbe essere rappresentata dal diluvio sin dalla partenza, senza flag-to-flag e condizioni di asfalto cangianti. Però siamo nel campo delle ipotesi e delle speculazioni.

Insomma, domenica scatterà il -7 nel “Final Countdown” della carriera del quarantaduenne di Tavullia (a meno che non si riesca a recuperare il Gran Premio di Thailandia) e tutti ci stiamo chiedendo se ci sarà la possibilità di vedere a Silverstone, piuttosto che in una delle gare successive, il 46 giallo in lotta un’ultima volta per le posizioni di vertice, in maniera tale che Valentino possa congedarsi dal Motomondiale con un canto del cigno degno del suo blasone, anziché effettuare una rassegnata marcia nelle posizioni di rincalzo. Sarebbe davvero bello che i cinque giri finali del GP d’Austria fossero solo il trailer di un Gran Premio intero da protagonista.

Foto: LaPresse

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