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Nuoto, Arjola Trimi: “Un oro che vale tantissimo, l’acqua è la mia libertà”

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Dopo tredici titoli europei e tre mondiali, per Arjola Trimi è arrivata anche l’affermazione alle Paralimpiadi di Tokyo, conquistando la medaglia d’oro nei 50 metri dorso, categoria S3, migliorando il secondo posto di Rio 2016 ed entrando nella storia del nuoto paralimpico italiano.

Sono davvero contenta – ha dichiarato Trimi al termine della gara ai microfoni della Rai – Non mi aspettavo un tempo un così basso e sono tanto felice. Già nelle batterie sono andata bene, oggi era un altro giorno, un’altra gara e con altre sensazioni, ma è andata bene“.

Dopo qualche problema alla spalla, l’azzurra non si è data per vinta e anzi ha lottato fortemente per arrivare davanti a tutte e aggiudicarsi la medaglia del metallo più pregiato. “Non amo darmi nessun tipo di aggettivo, credo solo che l’acqua abbia qualcosa di magico che mi spinge“.

Un legame indissolubile quello con l’acqua, che ha aiutato non poco la 34enne nella lotta contro le difficoltà, grazie alle sedute di idroterapia. “L‘acqua per me è libertà assoluta. Libertà di esprimermi, libertà di movimento e libertà di dare il massimo in ogni momento, anche quelli più difficili, dove la mia famiglia mi è sempre stata vicina. Senza di loro non sarei la donna che sono oggi, anche se in questa Paralimpiade mio marito ha fatto tanti giorni avanti e indietro per permettermi di allenarmi e non farmi stancare troppo”.

L’oro significa tantissimo – ha concluso Trimi – ho dovuto fare della resilienza il mio punto di forza e questa vittoria mi fa capire di essere riuscita a fare qualcosa di davvero importante”.

Foto: LaPresse

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