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Nuoto di fondo, Olimpiadi Tokyo: Rachele Bruni non si accontenta: “Non firmo per replicare l’argento a Rio”

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Oggi alle 23.30 italiane sarà già domani in Giappone. E’ fissato alle 06.30 del mattino del 4 agosto il via della 10 km del nuoto di fondo in acque libere, prova valida per le Olimpiadi di Tokyo.

L’Open water, per dirla in maniera anglosassone, darà un connotato ancor più chiaro agli sport aquatici di questa edizione della rassegna a Cinque Cerchi. L’Italia nella prova femminile che inizierà nelle prossime ore potrà contare su Rachele Bruni, nuotatrice toscana tutto cuore e grinta che vanta un curriculum ragguardevole, tra cui un argento olimpico a Rio 2016 e un bronzo mondiale a Gwangju (Corea del Sud) nel 2019, senza tener conto di altri piazzamenti importanti a livello continentale.

Bruni, dunque, vorrà fare meglio di quanto ottenuto cinque anni fa in Brasile. Con il suo solito carattere, Rachele non è atleta che va in acqua per accontentarsi perché ogni goccia di energia si mescolerà alle acque nipponiche: “Non mi accontento dell’argento a Rio. Sara una gara tosta e con avversarie agguerrite. In Brasile l’acqua era più fresca, qui è come alle Seychelles: 21 gradi dentro e molti più fuori. Io preferisco le temperature fredde, ma saremo 25 atlete e non 70 e quindi sarà più facile che ai Mondiali, prenderemo meno gomitate“, le parole dell’azzurra alla Gazzetta dello Sport.

Le rivali principali sono la brasiliana Ana Marcela Cunha, dominatrice del circuito internazionale del fondo e molto a suo agio nelle condizioni climatiche descritte, e la campionessa olimpica in carica Sharon van Rouwendaal, molto dotata fisicamente e in grado di sviluppare un’azione assai potente. Bruni sa che dovrà badare soprattutto a loro, senza sottovalutare il resto del campo partenti assai qualificato.

Foto: LaPresse

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