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Tokyo 2021

Olimpiadi 2022: il CIO e la questione diritti civili in Cina in vista di Pechino

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Mentre volge al termine Tokyo 2020 la mente inizia già a guardare al prossimo evento olimpico, straordinariamente distante solo pochi mesi. Il prossimo inverno, infatti, ci sarà Pechino 2022 e i Giochi Olimpici invernali rischiano di scatenare non poche polemiche politiche visto che si disputeranno in un Paese, la Cina, dove i diritti civili non sono certo una priorità. Anzi.

A mettere in allerta il mondo dello sport è Human Rights Watch, che ha esortato il CIO a implementare la propria strategia riguardo alla difesa dei diritti civili in vista di Pechino 2022 che, secondo l’associazione, rischia di diventare un “trionfale spettacolo della Cina comunista sulla neve”.

Queste le parole di Minky Worden, direttore delle iniziative globali di Human Rights Watch, che ha sottolineato come la situazione sia decisamente peggiorata rispetto al 2008, quando sempre a Pechino si svolsero le Olimpiadi estive. “La Cina è nel mezzo della peggiore repressione dei diritti umani dal massacro di piazza Tienanmen nel 1989. Le Olimpiadi si preannunciano come uno spettacolo del trionfo della Cina comunista sulla neve. Nelle ultime settimane il CIO ha più volte detto che le Olimpiadi non sono un evento politico. Ecco, vorremmo che qualcuno lo dicesse al Governo cinese”.

Il CIO ha approntato un documento che si rifà alle raccomandazioni per una strategia sui diritti umani e Warden chiede che questo documento venga adottato immediatamente. “Se fosse già stata adottata, questa strategia avrebbe dato al CIO una leva e una tabella di marcia per affrontare le violazioni dei diritti umani che stanno influenzando i preparativi e la copertura olimpica. Gran parte di questa repressione ha avuto luogo da quando la Cina ha vinto le Olimpiadi nel 2015”.

In particolare, l’attenzione è rivolta alle accuse verso il regime cinese, reo di aver utilizzato il lavoro forzato nei confronti del popolo uiguro, di aver attuato un programma di sorveglianza di massa, di aver detenuto migliaia di persone nei campi di internamento, di aver effettuato sterilizzazioni forzate e di aver distrutto intenzionalmente il patrimonio uiguro. Quale sarà la risposta del CIO?

Foto: LaPresse

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