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Olimpiadi, pagelle Italia 6 agosto: pioggia d’oro, l’Italia è grande. Il mito Busà, atletica iperuranica

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PAGELLE ITALIA OLIMPIADI 6 AGOSTO

Antonella Palmisano (atletica), 10 e lode: oggi compie 30 anni, non capita a tutti di farsi come regalo l’oro olimpico…Era tra le papabili per una medaglia nella 20 km di marcia. Le cinesi, tempi alla mano, sembravano di un altro pianeta, ma la pugliese le ha stroncate con una progressione devastante dopo il 15° km. E’ andata a nozze con caldo ed umidità, mentre le avversarie si sono letteralmente sciolte. E’ la giusta consacrazione per una campionessa che per anni ha mantenuto ad alti livelli la marcia tricolore, tornata finalmente miniera d’oro ai Giochi.

Luigi Busà, (karate), 10 e lode: è un fuoriclasse totale, un mito che il mondo ci invidia. In carriera ha vinto tutto: oro olimpico, 2 Mondiali e 5 Europei! A questo punto verrà ricordato come il più grande karateka di tutti i tempi, perché nessuno potrà eguagliare un simile palmares, se non altro perché questo sport, purtroppo, sarà escluso dal programma a cinque cerchi già da Parigi 2024. In finale è andata in scena la sfida più attesa con l’eterno rivale Rafael Aghayev, una sorta di Messi vs Cristiano Ronaldo della disciplina. La resa dei conti di una vita ha sancito inequivocabilmente chi è il migliore tra i due.

Lorenzo Patta, Marcell Jacobs, Eseosa Desalu e Filippo Tortu (atletica), 11: gli aggettivi non bastano più. Sono andati troppo oltre. Oro nei 100 metri e nella 4×100. Non siamo gli Stati Uniti o la Giamaica, ma l’Italia: ed è tutto così stupendamente vero! Ci credevano nel titolo, lo hanno confessato. Se ne parla poco, ma il giovane Patta, personale da 10″13, ha consentito a questa squadra di compiere un grande salto di qualità, probabilmente decisivo. Jacobs è il campione olimpico e non si discute. Desalu in curva una garanzia. E Tortu merita una menzione speciale per aver compiuto una rimonta che è già più che leggenda. Siamo i padroni assoluti della velocità. E’ l’utopia diventata realtà.

Andrea Agrusti (atletica), senza voto: nel giorno di gloria (l’ennesimo) dell’atletica italiana, sarebbe ingeneroso dare a lui una insufficienza per il 23° posto nella 50 km di marcia, così come a Teodorico Caporaso e Marco De Luca che non l’hanno conclusa. Dispiace per una gara storica che oggi esce definitivamente dal programma delle Olimpiadi.

Mattia Busato (karate), 5: era finito in una pool oggettivamente molto complicata. Avrebbe dovuto superarla per entrare in zona medaglia, ma non si è espresso sui propri migliori livelli nel kata.

Milena Baldassarri (ginnastica ritmica), 8: incanta e raggiunge una meravigliosa qualificazione per la finale, a cui accedevano solo le prime 10. E se in finale non dovesse ripetere l’errore al nastro…

Alexandra Agiurgiuculese (ginnastica ritmica), 6: la finale era assolutamente nelle sue corde. Paga carissimi gli errori nell’esercizio al nastro e lì vede sfumare l’obiettivo.

Abraham Conyedo (lotta), 7: oggettivamente non poteva fare più di così, perché l’americano Snyder era superiore ai quarti di finale. Ora potrà però giocarsi un bronzo ai ripescaggi.

Alice Sotero (pentathlon), 7,5: bravissima, lotta sino in fondo per la medaglia e chiude quarta a soli 5 secondi dal podio. Una grande amarezza, perché a 30 anni questa era l’occasione della vita. Decisive le incertezze al poligono di tiro, punto debole che le ha dato problemi per tutta la stagione.

Elena Micheli (pentathlon), senza voto: era in grande rimonta, nel laser-run conclusivo si sarebbe potuta scatenare. Ma la sua Olimpiade finisce nell’equitazione a causa di un rifiuto del cavallo che la conduce all’eliminazione. Ha solo 22 anni e già da ora rappresenta il pilastro su cui costruire le fortune di questa disciplina.

Frank Chamizo (lotta), 4: la sua Olimpiade, mentalmente, è finita ieri. Era venuto a Tokyo con l’obiettivo di smaltire la delusione del bronzo di Rio 2016. L’oro, per l’italo-cubano, rappresenta una vera ossessione. E quando se lo è visto sfumare di nuovo dinanzi agli occhi, gli è crollato il mondo addosso al pensiero che dovrà attendere altri 3 anni per riprovarci. Oggi, nella finale per il bronzo contro il temibile Dake, non si è visto nemmeno un barlume del miglior Chamizo, come se fosse prosciugato di ogni motivazione.

Italia nuoto artistico (Beatrice Callegari, Domiziana Cavanna, Linda Cerruti, Francesca Deidda, Costanza Di Camillo, Costanza Ferro, Gemma Galli, Enrica Piccoli), 7: ottimo sesto posto nella routine tecnica a poco più di un decimo dal Canada e davanti alla Spagna. Il sogno top5 resta vivo.

Alessandro Sibilio, Vladimir Aceti, Edoardo Scotti, Davide Re (atletica), 8,5: entrano in finale nella 4×400 con il nuovo record italiano ed il quinto tempo complessivo. Il giusto premio per un settore in crescita esponenziale, con una nidiata di giovani senza precedenti e che garantisce un lungo periodo ad altissimi livelli. Attenzione, la medaglia sembra fuori portata, ma mai dire mai in questa magica Olimpiade dell’atletica italiana…

Foto: Lapresse

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