Tokyo 2021

Olimpiadi Tokyo, Cerimonia di Chiusura. Spento il tripode, testimone a Parigi 2024. Jacobs e Pellegrini protagonisti

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Si è conclusa ufficialmente l’edizione di Tokyo dei Giochi Olimpici con una suggestiva Cerimonia di Chiusura che ha un po’ riscattato una Cerimonia di Apertura un po’ deludente a livello di emozioni trasmesse. Il Giappone ha raccontato se stesso nel passo di addio, con un pizzico di rammarico per non aver potuto vivere appieno questo evento planetario ma con l’orgoglio che caratterizza questo popolo.

E’ stata una edizione dei Giochi tanto italiana, Marcell Jacobs sarà uno degli uomini simbolo di questi Giochi con l’oro nei 100 e nella 4×100: è stato lui a entrare allo stadio con la bandiera dell’Italia in mano e ad illuminare ancora una volta con il suo sorriso lo stadio di Tokyo che aveva idealmente infiammato una settimana esatta prima vincendo la gara più attesa e iconica di ogni edizione a Cinque Cerchi. E l’Italia ha gioito anche con Federica Pellegrini, eletta in quota atleti come membro del CIO e protagonista nella Cerimonia di chiusura della fase dedicata al ringraziamento ai volontari, una delegazione dei quali è stata premiata dagli atleti.

Per il resto la parte dedicata allo spettacolo ha vissuto tanto sulle tradizioni nipponiche e sull’asse tra Tokyo e Parigi. Particolarmente suggestiva la parte dedicata alle danze tradizionali giapponesi, con Aoi Yamada che ha introdotto il filmato con le danze tipiche delle varie prefetture, dalla danza tradizionale Ainu, una popolazione presente nella isola di Hokkaido, alla danza Eisa, tipica dell’isola di Ryukyu, prefettura di Okinawa, alla danza Nishimonai Bon Odori, fino alla danza Gujo Odori, tipica della prefettura di Gifu.

Atmosfera informale, tanta voglia di divertirsi da parte degli atleti che hanno riempito la parte centrale dello stadio dedicata a loro con l’entusiasmo travolgente di chi, come la Nazionale statunitense di volley, protagonista di qualche bella coreografia, lo ha vinto l’oro a Cinque Cerchi. Musica di qualità con la Tokyo Ska Paradise Orchestra che ha accompagnato tutta la prima parte dello spettacolo, che ha voluto mostrare al mondo uno spaccato della vita normale di Tokyo, quella vita che nessuno, anche chi era presente di persona, ha potuto condividere per via delle restrizioni legate alla pandemia.

Leit motiv della Cerimonia il filo diretto con Parigi: le canzoni francesi cantate dalle interpreti giapponesi, il passaggio di consegne e del drappo olimpico dalla sindaca di Tokyo Yuriko Koike e di Parigi, Anne Hidalgo e il collegamento con le Champs de Mars, ai piedi della Tour Eiffel, a Parigi, in antitesi con il rigore giapponese con folla festante, canti e balli e (finalmente aggiungiamo) qualche mascherina in meno. Sarà una grande edizione anche quella francese, c’è da giurarci, nella speranza che si torni all’antico con prima di tutto il pubblico sugli spalti.

C’è stato spazio anche per un pizzico di aspetto sportivo con la premiazione delle due maratone che si sono svolte a Sapporo. Tra gli uomini oro al kenyano Kipchoge, argento all’olandese Nageeye, bronzo al belga Abdi. In campo femminile oro alla kenyana Jepchirchir, argento alla kenyana Kosgei e bronzo alla statunitense Seidel. A consegnare le medaglie Thomas Bach e Sebastian Coe. Due volte l’inno kenyano.

Particolarmente suggestivo il momento dello spegnimento del tripode olimpico, preceduto da una canzone e una rappresentazione dedicata al cielo e alle stelle. Tutto pronto per ripartire, fra due settimane, con i Giochi Paralimpici e fra sette mesi con le Olimpiadi invernali di Pechino.

Foto Gian Mattia D’Alberto / LaPresse

 

 

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