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Olimpiadi Tokyo, Sebastian Coe: “Il cambiamento climatico ci costringerà a rivedere i calendari dei prossimi eventi”

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Vedere la 50km di marcia partire alle 5.30 del mattino in Giappone, oppure le maratone alle 6.00, ha fatto davvero impressione. Niente di comparabile con le temperature terribili registrate in quegli orari profondamente mattutini. Una media di 28° con oltre l’80% di umidità. In poche parole le condizioni peggiori per disputare gare di atletica, nonostante gli organizzatori dei Giochi Olimpici di Tokyo avessero cercato in ogni modo di venire incontro agli atleti, tanto da spostare le gare più massacranti addirittura in quel di Sapporo.

Secondo quanto spiegato da Sebastian Coe, presidente della World Athetlcs, dovremo abituarci a stravolgimenti simili nei prossimi anni. “Gli effetti del cambiamento climatico ci costringeranno a ripensare ai vari calendari degli eventi – spiega in una intervista rilasciata a ESPN –  Il caldo estremo e l’umidità giapponesi ci hanno obbligati a cambiare il programma di diversi sport, anche tennis e calcio femminile. Il mondo purtroppo sta cambiando in peggio a livello di clima e, di conseguenza, comporterà una discussione attenta anche su come organizzare lo sport futuro”.

Il due volte olimpionico prosegue nella sua analisi: “Ho notato enorme stress nel mio staff sotto questo punto di vista, data l’attenzione verso il benessere degli atleti. Il problema è che, con molta probabilità, dovremo affrontare gli stessi problemi anche a Parigi 2024. Senza dimenticare che, a luglio 2022, i campionati del mondo di atletica si terranno a Eugene (Oregon) laddove, nel mese di giugno durante i Trials, le temperature hanno toccato i 42°. La realtà è che penso che questa sia una sfida che tutti noi dobbiamo affrontare. Credo che gli organismi sportivi rivisiteranno quel che è possibile e probabilmente dovranno essere più flessibili in futuro”.

Foto: Lapresse

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