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Paralimpiadi, Bebe Vio: “Sono molto emozionata, è qualcosa più grande di me”, Morlacchi: “Emozione unica”

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Ultime ore di attesa in Giappone prima della Cerimonia d’Apertura dei XVI Giochi Paralimpici estivi di Tokyo, in programma domani presso l’Olympic Stadium della capitale nipponica. L’Italia, che si presenta nel Paese del Sol Levante con una delegazione di 115 atleti, sarà rappresentata durante la cerimonia inaugurale da una coppia di alfieri composta dalla schermitrice Bebe Vio e dal nuotatore Federico Morlacchi.

Non vedo l’ora che sia domani sera – dichiara Bebe Vio al sito federale – Sono molto emozionata perché è qualcosa di più grande di me. Meno male che c’è Federico che mi aiuterà a trovare la strada giusta perché io so già che passerò tutto il tempo a piangere. Rappresentare un Paese così bello è veramente qualcosa di grande“, commenta la campionessa olimpica in carica di fioretto.

La nostra Nazionale di scherma è pronta, è carica, non vediamo l’ora – prosegue l’azzurra classe 1997 – Questi cinque anni sono durati tanto, ma l’ultimo non lo abbiamo praticamente fatto. Abbiamo cercato di stimolarci a vicenda e se sono qua è grazie alla mia squadra, allo staff che ha fatto un mezzo miracolo per tenerci motivati: insomma, mi reputo veramente molto fortunata di far parte di questa Nazionale”.

Grande emozione anche per Federico Morlacchi, già sette volte medagliato ai Giochi: “Quella che proveremo domani sarà un’emozione unica, perché vedere quel fuoco che arde dopo un anno complicato sarà una liberazione. Siamo tutti carichi e concentrati e non vediamo l’ora di dare il massimo. Il clima all’interno dell’Italia team è molto sereno, ci presentiamo come una delle Nazioni più forti e una di quelle da battere. Il mio obiettivo ai Giochi è molto semplice: al punto in cui sono arrivato sono contento che non ci sia più nulla da dimostrare, voglio solo divertirmi e godermela fino in fondo. Poi dal 5 settembre inizierà la missione più difficile, la missione di papà per la quale nessuno, alla fin fine, è mai allenato…”.

Foto: Lapresse

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