Salto con gli sci
Salto con gli sci, Gregor Schlierenzauer prossimo al ritiro? La decisione forse a settembre
La stagione estiva del salto con gli sci è in pieno svolgimento. Si sono già disputate tre gare di Grand Prix e al contempo sono andate in scena diverse competizioni di Continental Cup, ovvero il circuito cadetto, che in questi mesi può risultare decisivo per le piccole nazioni nell’ottica di guadagnare la qualificazione ai Giochi olimpici di Pechino 2022 con un proprio atleta. Nei giorni scorsi, a Rasnov, le prove di secondo livello sono state dominate in lungo e in largo dell’Austria. Una delle due vittorie è stata peraltro conquistata da un veterano, il trentaseienne Manuel Fettner.
A proposito di veterani austriaci, manca ancora all’appello Gregor Schlierenzauer. Il trentunenne tirolese è attualmente convalescente dall’infortunio al ginocchio patito nel mese di febbraio e, in linea teorica, dovrebbe essere prossimo al ritorno in azione. Cionondimeno, giungono voci poco rassicuranti in merito al futuro dell’atleta più vincente di sempre in Coppa del Mondo. Nei giorni scorsi Klaus Rieder, portavoce del saltatore, ha dichiarato al Kleine Zeitung che “Gregor non può prendersi rischi sino alla fine del mese, dopodiché vedremo cosa succederà”.
In altre parole, non è stato assicurato un ritorno alle competizioni. D’altro canto i risultati parlano chiaro. Schlierenzauer ha ottenuto 53 successi nel massimo circuito (nessuno come lui), ma l’ultimo risale al dicembre 2014. Dopodiché nel febbraio 2015, quantunque fosse già in parabola discendente, l’austriaco si fregiò di un’inaspettata medaglia d’argento ai Mondiali di Falun. Quello resta l’ultimo podio in una gara di primo livello. Da lì è sopravvenuta una crisi psicologica, poi superata, a cui però ha fatto seguito una sequela di infortuni di peso, il più recente dei quali patito proprio pochi mesi orsono.
Per quanto il tirolese abbia tentato di risollevare le proprie sorti, non è mai stato in grado di tornare ai livelli del passato. La sua versione crepuscolare è stata capace di arpionare qualche risultato di rilievo, ma si parla al massimo di estemporanei ingressi nella top-ten. A dispetto delle perduranti difficoltà, Schlierenzauer resta popolarissimo in Austria e nel mondo. Il suo nome è in grado di generare interesse a prescindere in qualsiasi evento in cui viene schierato. Sciaguratamente, il livello della squadra rot-weiß-rot è molto alto e la concorrenza interna è fortissima. Non basta il blasone per avere garantito un posto sui palcoscenici più importanti. Servono i risultati, e quelli, purtroppo, languono.
Vedremo cosa sceglierà di fare Gregor, senza ombra di dubbio l’astro più luminoso nel firmamento del salto con gli sci nel periodo andato dal 2007 al 2013. Sia che decida di proseguire o di dire basta, con ogni probabilità il cruccio di una carriera impressionante rimarrà sempre l’assenza dell’oro olimpico individuale. Però Torino 2006 arrivò troppo presto, a Vancouver 2010 nessuno poté nulla contro un Simon Ammann in stato di grazia e Sochi 2014 giunse nel momento in cui l’austriaco aveva appena imboccato la sua parabola discendente, precoce come tutta la sua carriera, forse prossima a volgere al termine.
Foto: La Presse