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Scherma, Italia: da chi parte la rifondazione. Giovani e nomi nuovi verso Parigi 2024

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Ricostruzione e rifondazione sono le due parole che vengono più utilizzate al momento per parlare della scherma italiana. Le Olimpiadi di Tokyo hanno lasciato in eredità cinque medaglie, ma anche la consapevolezza che è arrivato il momento di cambiare all’interno della squadra azzurra. Quarantuno anni dopo non ci sono gli ori in un’Olimpiade per uno degli sport di punta da sempre della spedizione italiana, ma i campanelli di allarme si erano già visti al Mondiale 2019, quando anche in quel caso la casella degli ori era rimasta vuota.

Da Tokyo a Parigi cambieranno certamente molte cose e dovrebbe essere messo in atto quel ricambio generazionale che solo in pochissima parte si è visto in Giappone. Nel fioretto si prospettano settimane davvero caldissime, con gli atleti che hanno sfiduciato il CT Andrea Cipressa e con la Federazione che si trova a prendere decisioni importanti. Tommaso Marini e Martina Favaretto sono i due nomi nuovi, che possono portare un’importante ventata di freschezza, senza dimenticare che sia Daniele Garozzo sia Alice Volpi hanno una carta d’identità che permette loro di essere ancora il punto di riferimento in vista di Parigi.

Si parlava di ricambio generale ed un qualcosina si è intravisto a Tokyo. Federica Isola e Michela Battiston sono pronte alla definitiva consacrazione. Entrambe all’esordio olimpico hanno illuminato la pedana giapponese e lanciato un chiaro segnale per il futuro. Chicca Isola è stata semplicemente eccezionale, prima in una gara individuale che l’ha vista arrivare ad una sola stoccata dalla semifinale, poi con il capolavoro nella prova a squadre con un bronzo arrivato con lei in pedana a chiudere. Michela Battiston si è vista solo con la squadra, ma quell’incredibile assalto (18-6) contro Charlotte Lembach è stata una luce improvvisa nel buio ed è il punto di partenza per una ragazza dall’enorme talento.

Davide Di Veroli (fioretto), Gaia Traditi (spada), Benedetta Taricco e Luca Fioretto (sciabola) sono solo alcuni dei giovani azzurri più talentuosi, che possono diventare protagonisti in questo triennio. Parigi 2024 è un obiettivo da non sbagliare, ma il lavoro deve partire già ora, perché l’Olimpiade francese è davvero dietro l’angolo. Saranno tre anni difficili e complicati per la scherma azzurra, obbligata a fare delle scelte ed a prendere decisioni importanti, per tornare nuovamente nel ruolo di potenza mondiale che ci è sempre appartenuto.

Foto: LaPresse

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