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Scherma, Italia senza ori dopo 41 anni alle Olimpiadi. Decisive le due stagioni senza gare

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Da Mosca 1980 a Tokyo 2021, quarantuno anni dopo la scherma italiana chiude un’Olimpiade senza una medaglia d’oro. A mettere la parola fine sull’evitare questo record negativo è stata l’eliminazione ai quarti di finale dei fiorettisti per mano del Giappone. Una sconfitta inaspettata, nonostante un avversario ostico, e che rappresenta probabilmente la più grande delusione di questi Giochi Olimpici, visto che il fioretto maschile sembrava essere attrezzato per cogliere il risultato più importante.

Invece ancora una volta gli azzurri sono crollati nel finale, caratteristica di molte sconfitte per la scherma italiana in questa Olimpiade. Non c’è quasi mai stato un assalto tranquillo sia a livello individuale (escludendo i primissimi turni) sia a squadre, con l’Italia che ha pagato spesso il ruolo di favorita o che è mancata anche in quegli assalti individuali e non dove c’era un sostanziale equilibrio.

Sono arrivate cinque medaglie, che hanno coinvolto tutte e tre le armi. Questo può essere visto anche come un fattore positivo e di competitività in più settori, ma è innegabile che ci siano stati alcuni passaggi a vuoto davvero clamorosi e che sia mancato il grande acuto. Dal fioretto mancano almeno due medaglie (individuale femminile e squadra maschile), dalla spada gli uomini sono usciti a mani vuote con il quarto posto di Andrea Santarelli, mentre nella sciabola il settore femminile è totalmente mancato, con invece gli uomini che hanno rappresentato il meglio di questa esperienza olimpica.

E’ stata sicuramente un’Olimpiade strana, dove non sono mancate sorprese e dove tanti attesi protagonisti hanno mancato il grande appuntamento. I due anni senza gare hanno sicuramente inciso oltre che sul combattere in pedana (crescita fisica e tecnica), anche sull’aspetto mentale, con molti atleti che si sono portati in quel di Tokyo troppi dubbi e poche certezze sul loro reale stato di forma. 

Viene da pensare ad Alessio Foconi, che, prima del rinvio dello scorso anno dei Giochi, si trovava a dominare il fioretto maschile e che è arrivato a Tokyo da favorito, ma con zero gare internazionali sulle gambe e forse troppa pressione emotiva. Lo stesso può valere per Luca Curatoli, subito eliminato nell’individuale, ma poi bravo a riscattarsi con la squadra e poi ovviamente fiorettiste del calibro di Alice Volpi ed Arianna Errigo, apparse anche loro in difficoltà, soprattutto emotiva.

Incertezze vissute anche da altri big come la sciabolatrice Olga Kharlan o la squadra francese di spada maschile, subito clamorosamente eliminata dal Giappone. Sorprese ed eliminazioni imprevedibili che erano sicuramente preventivabili in un’Olimpiade che era una grossa incognita dopo la tanta inattività.

Adesso per l’Italia ci sarà sicuramente il momento delle riflessioni e potrebbero essere prese decisioni importanti nei riguardi sia dei commissari tecnici (è preventivabile qualche sostituzione tra i CT) sia tra gli atleti, dove si attende il ricambio generazionale, con molti giovani pronti a cominciare il cammino verso Parigi 2024, che deve segnare il riscatto della scherma italiana.

Foto: Bizzi / Federscherma

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