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Sollevamento Pesi, Olimpiadi Tokyo: Laurel Hubbard ringrazia il CIO: “Lo sport è inclusivo e accessibile”

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È terminata con un nulla di fatto l’avventura olimpica di Laurel Hubbard. La prima atleta transgender della storia dei Giochi – la cui presenza è stata per diversi giorni al centro del dibattito internazionale – è stata eliminata dalla corsa per le medaglie nella categoria +87 kg femminile del sollevamento pesi, gara poi vinta dalla cinese Li Wenwen.

La nativa di Auckland non è riuscita a completare con successo nessuno dei primi tre esercizi, sbilanciandosi sul peso di 120 kg inaugurale, dove ha portato il bilanciere dietro le spalle, ricevendo la chiamata nulla dalla giuria nel secondo tentativo e replicando quanto fatto nel primo caso nel terzo.

Una esclusione che non ha però scoraggiato l’atleta, la quale, dopo la gara, ha rivolto un pensiero al popolo giapponese in una dichiarazione raccolta da La Gazzetta dello Sport: “Vorrei solo ringraziare il popolo giapponese per aver ospitato le Olimpiadi in circostanze così straordinarie. Penso che tutti conoscano i sacrifici che sono stati fatti e la situazione attuale in Giappone, quindi quanto è stato fatto è straordinario ed è encomiabile“.

Hubbard è poi tornata sulle polemiche nei suoi confronti ringraziando in prima persona il Comitato Olimpico Internazionale: “Non sono ignara delle polemiche che circondano la mia partecipazione a questi Giochi, e per questo motivo vorrei ringraziare il CIO per aver affermato il suo impegno per i principi olimpici e per aver stabilito che lo sport è per tutte le persone. È inclusivo e accessibile“.

Foto: Facebook NZTeam (Pagina facebook ufficiale del Team New Zeland)

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