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Tennis, Berrettini, Sinner, Sonego e Fognini riposano questa settimana. Allenamenti verso gli US Open

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Per i big, nella loro quasi totalità, la settimana precedente gli US Open significa non giocare alcun torneo. Si tratta di una pratica diffusa, che incontra saltuarie eccezioni di maggiore o minor tenore d’importanza, e che fa sì che i giocatori possano arrivare con un maggiore grado di freschezza all’ultimo Slam dell’anno.

Anche per i quattro italiani di maggior caratura la situazione è identica: Matteo Berrettini, Jannik Sinner, Lorenzo Sonego e Fabio Fognini sono tutti lontani dai campi in questa settimana, dovendo mettere benzina nel serbatoio per Flushing Meadows. Per la verità, va detto che Sonego era inizialmente iscritto a Winston-Salem, ma ha deciso di cancellarsi prima che fosse compilato qualsiasi tabellone, presumibilmente sulla scia dell’ottimo torneo a Cincinnati dove ha lottato molto egregiamente con il greco Stefanos Tsitsipas.

L’estate degli azzurri finora è stata piuttosto alterna nelle fortune: di Berrettini è nota la ripresa dall’infortunio, che spiega in larga misura il rendimento a Cincinnati (ma lo si è visto più di una volta arrancare nel primo torneo e poi ripartire fortissimo: è successo agli US Open 2019 dopo Cincinnati e a Belgrado e Madrid dopo Montecarlo). Sinner, invece, dopo il successo all’ATP 500 di Washington, si è trovato con energie non alte a Toronto e, a Cincinnati, una palla corta sbagliata nel tie-break del secondo set con l’americano John Isner ha di fatto girato le sorti del torneo dalla parte sbagliata. Per quel che riguarda Fognini, invece, è complicato riuscire a fare una previsione, in considerazione dei risultati negli ultimi due 1000: di sicuro è quello che parte maggiormente a fari spenti.

Sono diverse anche le cambiali di tutti: Berrettini, siccome il ranking ATP è tornato alla normalità, ma con il condizionamento delle regole post-Covid, difende i punti della semifinale del 2019, mentre Sinner si trova in una posizione molto vantaggiosa, avendo perso al primo turno nel 2019 (con Wawrinka, partendo dalle qualificazioni) e nel 2020 (arrendendosi a Khachanov e alla schiena). Sonego, invece, può guadagnare dall’edizione 2019, in cui al secondo turno incrociò una delle migliori versioni di sempre dello spagnolo Pablo Andujar su terreni veloci, mentre per Fognini c’è il primo turno anche in questo caso del 2019 (fu sconfitto da Opelka) da migliorare.

I quattro azzurri, tutti nel novero delle teste di serie, avranno la possibilità di allenarsi in uno dei complessi tennistici più estesi del panorama mondiale, lo USTA Billie Jean King National Tennis Center. L’impianto di Flushing Meadows, oltre ai campi utilizzati per lo Slam, ne offre di numerosissimi anche per allenarsi, tra quelli che vengono poi destinati ai tornei junior in ambito qualificazioni e, a volte, non solo. E avranno molti riflettori addosso, dato che saranno tutti teste di serie (che, al netto di possibili ulteriori rinunce, saranno rispettivamente la 6, la 13, la 20 e la 28).

Per tre degli italiani questa è un’occasione da non perdere per scalare la classifica, mentre per quel che concerne Berrettini la speranza è quella di un tabellone che gli dia la possibilità di andare più avanti possibile per non dover pagare un salasso eccessivo rispetto a un anno che gli ha regalato immense soddisfazioni: finale a Wimbledon, finale a Madrid, quarti al Roland Garros, vittoria al Queen’s e a Belgrado, finale in ATP Cup. Una cosa è certa: negli appuntamenti importanti lui non manca mai.

Foto: LaPresse

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