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US Open 2021, il tabellone di Jannik Sinner. C’è anche il possibile derby con Cecchinato sulla strada per Zverev

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Jannik Sinner si presenta agli US Open con all’attivo la vittoria del torneo ATP 500 di Washington quale principale avvenimento della sua campagna americana. Il giocatore altoatesino, entrato nei vent’anni nemmeno due settimane fa, punta a stringere per la prima volta la mano a un avversario dal lato del vincitore a Flushing Meadows, dato che nelle due partecipazioni precedenti non ha superato il primo turno. Va però detto che le storie sono diverse: nel 2019 da qualificato e contro Stan Wawrinka, nel 2020 da infortunato in partita alla schiena e contro Karen Khachanov.

Lo svizzero è assente, il russo è in zona Shapovalov, e così per Sinner la situazione si riassume in un unico nome: Alexander Zverev. Da testa di serie numero 13, il numero 2 d’Italia avrebbe dovuto necessariamente affrontare uno dei primi quattro al mondo agli ottavi di finale; gli tocca quello che ha battuto al Roland Garros 2020 per prendersi la prima grande soddisfazione della carriera, in quegli ottavi nei quali il tedesco si sarebbe poi lamentato per qualsiasi cosa (ed era, peraltro, prossimo a finire nel mezzo di una certa vicenda privata riesplosa proprio in queste ore).

Prima di arrivare al numero 4 del ranking ATP ed oro olimpico, però, per l’altoatesino c’è un tris di ostacoli da superare. Il primo lo ricorda bene: è l’australiano Max Purcell, numero 205 del mondo e wild card nell’ambito in cui viene “scambiata” quella a un australiano a New York con quella a un americano a Melbourne (questioni, in sostanza, di rapporti tra Slam). Purcell, infatti, è il primo giocatore che sia mai stato sconfitto a livello di tabellone principale da Sinner in uno Slam: accadde negli Australian Open 2020 in una partita spezzata in due tronconi dalla pioggia; per l’allievo di Riccardo Piatti arrivò poi una sconfitta con l’ungherese Marton Fucsovics, che sarebbe tornato più tardi a segnare la sua carriera (leggere alla voce Wimbledon 2021).

Successivamente, la possibilità più ampia è quella di un derby con Marco Cecchinato: il siciliano non ha forse mai avuto un’occasione tanto favorevole di passare un primo turno Slam fuori dalla terra rossa, cosa che mai ha fatto in vita sua. Per quanto battagliero (come Paolo Lorenzi sa), il diciottenne americano Zachary Svajda è pur sempre numero 713 del mondo, e non ha compiuto progressi significativi dal momento in cui ricevette quella wild card per giocare lo Slam di New York. Un eventuale derby potrebbe rappresentare anche del divertimento, visti gli stili di gioco diversi.

Più complicato predire chi arriverà come eventuale premio di terzo turno: Gael Monfils sarebbe numero 17 del tabellone, ma è noto il 2021 estremamente complicato del francese, che ha vinto soltanto 7 partite, di cui 4 tra Toronto e Cincinnati. Anche se forse il parigino si sta riprendendo dal periodo no, può sempre essere impensierito dall’americano Steve Johnson, anche se neppure lui è particolarmente costante in quest’annata, anzi. Di tutti, in sostanza, Sinner sembra davvero essere quello con più fiducia nel proprio tennis in questo momento, dopo la fase difficile nel periodo centrale di stagione.

Qualora arrivasse il colpo di mano con Zverev (atteso da tre confronti non banali, tra cui spicca quello con il genio e follia del kazako Alexander Bublik), un eventuale quarto di finale spingerebbe l’allievo di Piatti verso Denis Shapovalov: con il canadese c’è il ricordo di un primo turno di Melbourne giocato in cinque set. Fu importante la fatica di Sinner, che veniva da un tour de force causato dalla pioggia che aveva funestato i precedenti tornei di preparazione a Melbourne, uno dei quali lo aveva vinto contro Stefano Travaglia. Si tratta però di uno spicchio di tabellone potenzialmente aperto a molte soluzioni, alcune anche piuttosto fantasiose. Il tutto, naturalmente, prima di un eventuale Novak Djokovic (sempre se Matteo Berrettini non è di avviso diverso, qualora ci arrivasse) in semifinale.

Foto: LaPresse

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