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US Open 2021: Jannik Sinner a New York per saldare il debito con il 2020 e salire in classifica
Per Jannik Sinner, New York è una specie di tappa chiave di ogni sua stagione agonistica da quando ha cominciato a scalare il ranking ATP e a farsi sempre più largo tra i giocatori accreditati della capacità di segnare il futuro del tennis mondiale. Anche se, a dir la verità, l’altoatesino non è in giro per segnare il futuro: con il suo status di numero 16 del mondo, è già il presente.
Nel 2019, la Grande Mela lo vide centrare la prima qualificazione per un torneo del Grande Slam della sua vita. La sorte gli portò un accoppiamento con Stan Wawrinka: lo svizzero vinse in quattro set, anche se l’impressione fu che Jannik avrebbe potuto portarlo al quinto per come si stava mettendo l’incontro. Da lì si sarebbe lanciato verso le prime soddisfazioni, come la semifinale all’ATP di Anversa (dove riperse da Wawrinka) e le Next Gen ATP Finals in cui portò a casa il successo che lo portò all’attenzione del mondo tennistico.
Nel 2020, invece, si trovò a dover sfidare il russo Karen Khachanov, testa di serie numero 11. I primi due set fecero vedere che il numero 11 del seeding sembrava Sinner, avanti due set a zero. Ma, all’inizio del terzo parziale, problemi alla schiena limitarono il rendimento dell’altoatesino. Terzo e quarto set li mollò completamente, mentre il quinto attraversò anche i limiti del surreale, con un giocatore menomato e l’altro non in grado di sfruttare ciò che stava accadendo dall’altra parte, dovendosi trascinare fino al tie-break prima di riuscire a venire a capo della situazione.
Questa volta, Sinner si presenta a New York dopo un’estate che lo ha visto passare attraverso varie fasi, se parliamo soltanto della stagione americana. Dopo l’uscita di scena prematura ad Atlanta con l’australiano Christopher O’Connell nel suo primo match dopo Wimbledon, il numero 2 d’Italia è riuscito, a Washington, a farsi largo attraverso una serie di avversari dal ranking assai ingannevole fino a portare a casa il primo ATP 500 della sua carriera contro l’americano Mackenzie McDonald, il tutto mentre gli altri avversari più quotati dal seeding, da Nadal ad Auger-Aliassime, da de Minaur a Dimitrov, cadevano nei primi turni per i più disparati motivi, a dimostrazione del fatto che su questi campi non si può sottovalutare quasi nessun avversario.
Scarico a livello fisico, Sinner si è poi trovato davanti un altro australiano, James Duckworth, in quel di Toronto, perdendo in due set piuttosto netti nella maniera più che nel punteggio. A Cincinnati, nel successivo Masters 1000, lo si è invece rivisto uscire dal campo con una faccia ben più che arrabbiata, visto che si trovava avanti di un set e di un minibreak nel tie-break del secondo con l’americano John Isner. E’ bastato letteralmente un nulla perché l’incontro girasse, una palla corta e qualche altro piccolo dettaglio contro una valida versione di mister 13000 ace e più (secondo solo all’ancora attivo Ivo Karlovic in questo senso). La forma, però, c’è.
E anche un altro dettaglio va tenuto in considerazione: questi possono essere gli US Open in cui Sinner può, anche con un po’ di fortuna legata al tabellone, guadagnare alcuni punti. Attenzione, però: nonostante c’è chi lo dia addirittura per sesto favorito (cosa che non è: parliamo, semmai, di un molto fastidioso outsider, ma ad oggi i veri favoriti sono altri), va tenuto in considerazione un elemento importante.
L’altoatesino, infatti, a meno di ulteriori rinunce davanti a lui sarà testa di serie numero 13. Dal momento che 13°, 14°, 15° e 16° del seeding devono per forza incrociare uno dei primi quattro del tabellone agli ottavi, questo vuol dire che a quel punto del torneo l’avversario sarà uno tra Novak Djokovic, Daniil Medvedev, Stefanos Tsitsipas e Alexander Zverev. Con i primi due non ha al momento dei ricordi positivi, mentre con gli altri ne ha di alterni: in particolare, con il greco e il tedesco ha vissuto due dei più importanti momenti di crescita nel 2020 al secondo turno degli Internazionali d’Italia e agli ottavi del Roland Garros rispettivamente.
Prevedere il futuro è chiaramente cosa impossibile, ma appare evidente come un balzo in classifica di Sinner dipenda in maniera del tutto necessaria da un grande successo contro uno degli attuali big del tennis mondiale, almeno se vorrà tentare di effettuarlo a Flushing Meadows. Ma, come abbiamo visto, nell’impianto newyorkese ha vissuto già momenti davvero significativi della carriera e, oltretutto, si è nella sua parte preferita dell’anno. Tutto, insomma, concorre a far sperare che da questo Slam esca una versione del classe 2001 ancora più importante e rispettata nel circuito.
Foto: LaPresse