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US Open 2021: Lorenzo Sonego al via dopo il suo migliore anno in carriera

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Già oggi quello di Lorenzo Sonego è, senza ombra alcuna di dubbio, il miglior anno in carriera. Semifinale a Roma con filotto Thiem-Rublev, vittoria a Cagliari, ottavi a Wimbledon, finale a Eastbourne, ottavi a Miami e a Cincinnati: non è mancato sostanzialmente nulla nella costanza ad alto livello del torinese, che si sta prendendo il ruolo di numero 3 d’Italia per tenerselo stretto in questa ottima fase della sua parabola tennistica.

Ed è proprio da Cincinnati che riparte, con la molto bella partita disputata al cospetto di Stefanos Tsitsipas: il greco ha sì vinto, ma ha dovuto dar fondo a molte risorse nei tre set disputati. Dopo il Masters 1000 dell’Ohio, è arrivata una scelta che, per come si è sviluppato il 2021 di Sonego, ha dell’inusuale: si è infatti cancellato da Winston-Salem, e di solito il piemontese i tornei che precedono lo Slam li ha giocati. A Wimbledon gli è andata bene, al Roland Garros no.

Il suo rapporto con Flushing Meadows è per certa misura ambivalente: nel 2018 raccolse infatti la qualificazione con un percorso davvero battagliato e poi superò il lussemburghese Gilles Muller, all’epoca a fine carriera, in una battaglia di cinque set prima di perdere nettamente, ma non senza lottare, dal russo Karen Khachanov.

Nel 2019, invece, dopo il buon successo sullo spagnolo Marcel Granollers, arrivò davanti a lui un Pablo Andujar indiavolato, in una delle sue più importanti versioni sul veloce americano. Il risultato fu un netto 6-2 6-4 6-2 che eliminò il torinese. Anche nel 2020 la fortuna non è stata amica di Sonego, che si trovò di fronte il francese Adrian Mannarino, il quale lo sconfisse in quattro set.

Per l’allievo di Gipo Arbino arrivare a New York con i galloni di numero 23 del mondo, e per di più con possibilità di migliorare ancora questo ranking e avvicinare la ventesima posizione, non è soltanto un premio, ma una spinta in più. A 26 anni, infatti, Sonego è nel pieno della sua parabola agonistica e, soprattutto, ha un gran bisogno di fare punti adesso in vista di un finale di stagione nel quale dovrà difendere la finale (raggiunta partendo dalle qualificazioni) di Vienna, torneo in cui rifilò un severissimo 6-2 6-1 a Novak Djokovic nei quarti.

Ma c’è un altro fattore da tenere in considerazione: sebbene sia davvero molto lontano, un grande, se non grandissimo risultato, rimetterebbe Sonego in corsa addirittura per entrare nelle “sue” ATP Finals, nel senso che si giocano nella sua città, Torino. Chiaramente dovrebbe essere anche il tabellone a fornirgli una mano, ma è già stato provato in passato che, percorsi favorevoli o no, quando il piemontese si trova in condizione non ci sono situazioni sfavorevoli che possano fermarlo. E lo ha confermato nella sua miglior settimana della vita, quella del Foro Italico.

Di tutti i giocatori italiani, Sonego è quello del quale meno si direbbe che è in grado di portarsi a casa punti un po’ ovunque. Eppure ci riesce: lo abbiamo visto vincere sulla sua terra rossa, fare ottavi Slam sull’erba, mettere in difficoltà Tsitsipas sul veloce outdoor e, lo scorso anno, arrivare in fondo a un ATP 500 sul veloce indoor. Adesso affronta una nuova prova, quella di giocare a Flushing Meadows con una settimana di stop tra un torneo e l’altro. Resta solo da scoprire se questa scelta pagherà in termini di risultati, il che vorrebbe davvero dire tanto anche per il movimento tennistico tricolore.

Foto: LaPresse

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